Presolana, la prima slittovia delle Orobie
Ottant’anni fa era meglio di Cortina -Foto

Il 28 giugno 1938 il podestà chiese un finanziamento al ministero della Cultura Ma i lavori erano già partiti. Fu il terzo impianto in Italia.

A testimoniare l’avvento dell’ antenata di tutte le sciovie e skilift che di colpo rese lo sci più accessibile facile e popolare, e a ricordare l’audacia dei suoi ideatori, che seppero trasformare l’inverno in una nuova fonte economica, è rimasto solo il piccolo edificio che dal 1938 al 1955-56 funzionò da stazione-biglietteria.

Ogni storia che si rispetti ha una data d’inizio. In questo caso quella da incidere sulla pietra miliare del turismo invernale castionese è il 28 giugno 1938. La stessa del documento che l’allora podestà di Castione, Pietro Conti, aveva inviato al Ministero della Cultura Popolare di Roma, chiedendo un contributo di 250.000 lire, «indispensabile per dotare le piste della Presolana di un moderno impianto di risalita.

«Il primo del genere per la provincia di Bergamo e terzo a livello nazionale» evidenziava Conti. Ciò che si iniziava a costruire erano le stazioni di partenza e d’arrivo di una delle più moderne slittovie a due navette dotate di porta sci in grado di trasportare fino a trecento sciatori all’ora seduti su comode panche in legno. Più moderna di Cortina Stava per nascere la slittovia a due navette più moderna di quella di Cortina: un progetto pensato anni prima, che iniziò a concretizzarsi nel mese di febbraio del 1938 con un primo sopralluogo da parte di alcuni tecnici della Agudio, nota società costruttrice torinese dei primi impianti di risalita a fune. Rilievi a cui, il 23 marzo, fece seguito un dettagliato preventivo inviato allo storico Sci Club Presolana con i costi di fornitura di tutte le attrezzature, motore elettrico e due navette.

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