Il compagno di mezzanotte

di Silvia Ballestra(Rizzoli)

Cantrice delle irrequietudini giovanili, Silvia Ballestra con questo romanzo intitolato «Il compagno di mezzanotte» ci ha dato una prova «matura» delle sue capacità di interpretare un mondo, quello giovanile appunto, assai variegato e complesso.

La Ballestra racconta storie di vita con grande semplicità e sincerità, ma soprattutto riesce a farlo con un tono giusto, convincente, modulato da velleitarismi giovanili in continua evoluzione.

Tra le protagoniste di questo romanzo di formazione, torna Nina che avevamo già conosciuta nel precedente romanzo rizzoliano del 2001.

Siamo negli anni del liceo, gli anni delle prime esperienze amorose, delle prime delusioni, delle mille esaltazioni.

Nina e altre due amiche si trovano sedute ad un tavolino del Caffè Moldavia.

Le giovani donne si raccontano le loro esperienze, ma soprattutto parlano di sogni e di speranze, di prospettive future.

E queste riflessioni avvengono nel giro breve di una notte, dalla mezzanotte fino all’alba.

Tra le tre ragazze c’è una forte amicizia, che si sgretola però per il tradimento di Sonia, sicché il legame tra di loro si fa sempre più tenue e cede il posto alla frustrazione e alla recriminazione.

Per le tre giovani siamo vicini al passaggio dall’adolescenza all’età adulta, in attesa dei successivi passaggi ancora più impegnativi: la maturità, l’università, l’emancipazione della famiglia, la libertà totale senza impedimenti di sorta.

E’ come se tra di loro e il futuro agognato ci fosse una lunga notte di mezzo, una notte da attraversare seguendo la scia della luna fin dove si annulla nel giorno.

Alla fine del percorso le tre giovani donne saranno profondamente cambiate ed in grado, in misura diversa, di assumersi le proprie responsabilità.

Questo romanzo di Ballestra fa parte di una trilogia incentrata nella figura di Nina.

«La giovinezza della signorina N.N.» (1998), cui è seguito «Nina» (2001), e poi quest’ultimo romanzo, tutti pubblicati da Rizzoli.

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