Come tornare a sorridere quando
si soffre di diabete o altre patologie

Il dott. Silvano Tramonte: «L’implantologia moderna è versatile e grazie al carico immediato è possibile avere denti nuovi anche quando il quadro clinico è compromesso»

Impianti dentali e patologie sistemiche sono incompatibili? La risposta è no. Se fino a pochi anni fa l’implantologia dentale veniva sconsigliata a chi soffriva di diabete, carenza ossea, cardiopatia, osteoporosi o soggetti in post trattamento chemio e radio terapico, oggi la medicina ha compiuto numerosi passi avanti e anche chi è affetto da queste patologie può ricorrere a un impianto, seppure con qualche precauzione in più. A spiegarci come risolvere il problema dei denti mancanti anche nei pazienti che soffrono di patologie sistemiche è il dottor Silvano U. Tramonte, implantologo di fama mondiale e anima dei Centri Implantologici Tramonte di Villa Moroni di Stezzano e Piazza Castello a Milano (www.tramonte.com). Quella praticata nei Centri Tramonte è un’implantologia versatile, che spesso si modella sul singolo caso clinico – spiega il dott. Tramonte -. Per chi ha perso uno o più denti oppure li sta perdendo sapere che c’è una tecnica che permette di recuperarli in modo rapido e indolore è un ottimo motivo per non perdere le speranze: e questo vale anche e soprattutto quando il quadro clinico è particolarmente compromesso».

Cosa è l’implantologia a carico immediato

Ma cosa è il carico immediato? È un tecnica che viene praticata da oltre 60 anni e offre ai pazienti la possibilità di un restauro immediato del sorriso, recuperando e risolvendo in una sola seduta disagi, dolori, difficoltà e disfunzioni. Il basso livello di traumaticità e la mini invasività la rendono una concreta possibilità per tutti i pazienti, anche per chi presenta un quadro clinico complesso, per chi è affetto da patologie e anche per chi ha problemi di carenza ossea: «Grazie al carico immediato il paziente esce dallo studio con una bocca completamente riabilitata di denti fissi (ma provvisori) recuperando anche la funzione masticatoria, sebbene con qualche limitazione – spiega il dott. Tramonte -. A distanza di circa due mesi si procede poi alla realizzazione dei denti definitivi per completare la soluzione del problema estetico e funzionale. Grazie al basso livello di traumaticità e alla sua componente di mini-invasività, il carico immediato è una tecnica efficace anche per chi è affetto da patologie come ad esempio cardiopatie o diabete».

Le possibilità di cura per chi soffre di diabete e malattie cardiovascolari

L’implantologia dentale è quindi una soluzione adatta anche a pazienti che presentano alcune patologie. Ma come comportarsi? Il primo step è identificare la tecnica adatta al singolo caso e il corretto progetto terapeutico. «Oltre a poter trattare pazienti per mancanza o carenza d’osso, possono essere anche seguiti pazienti affetti da diabete, osteoporosi, malattie cardiovascolari, lupus e soggetti che sono stati sottoposti a trattamenti di chemioterapia e radioterapia – conferma il dott. Tramonte -. Nonostante infatti i pazienti affetti da queste malattie siano solitamente più soggetti, rispetto a quelli sani, a perdita di denti, infezioni, gengiviti e parodontiti croniche, osteonecrosi dei tessuti mascellari, eccessivo sanguinamento, all’assottigliamento delle mucose orali, a ulcere ed eritemi, con questa tecnica si lavora offrendo una possibilità di cura a ciascuno di loro».
Partendo da un’attenta prima visita che fotografa la reale situazione del paziente per raccogliere un’anamnesi completa, si programma il momento più giusto per eseguire l’intervento: «È fondamentale stilare una rigorosa profilassi antibiotica post chirurgia, invitando il paziente ad effettuare periodiche visite di controllo per monitorare costantemente l’evolvere della situazione – conclude il dott. Tramonte -. Il tutto, unito alla forza delle caratteristiche specifiche e peculiari della tecnica, ovvero la ridotta invasività e l’a-traumaticità, renderà possibile un piano di cure vincente».