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Cuore, perché la prevenzione
può fare la differenza

Da Humanitas Medical Care di Bergamo un percorso di prevenzione mirato per ridurre il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari che rappresentano ancora la principale causa di morte in Italia

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese: la conferma arriva dai dati del Ministero della Salute secondo cui infarto e ictus sono responsabili del 34,8% di tutti i decessi (31,7% nei maschi e 37,7% nelle femmine). In particolare (dati Istat 2018), la cardiopatia ischemica è responsabile del 9,9% delle morti (10,8% nei maschi e 9% nelle femmine), mentre gli accidenti cerebrovascolari dell'8,8% (7,3% nei maschi e 10,1% nelle femmine). A complicare la situazione è l’emergenza sanitaria in corso che ha inceppato l'attività di prevenzione, con moltissime visite cardiologiche non effettuate durante i lockdown a cui si sono aggiunti i ricoveri sospesi.

Ridurre i fattori di rischio con la prevenzione          
Sono diversi i campanelli d’allarme che ci dicono quanto sia importante dedicare al «motore» del nostro organismo un attento «piano di prevenzione», al fine di ridurre il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e, nel caso, mettere in atto strategie terapeutiche mirate.      
In quest’ottica, Humanitas Medical Care di Bergamo propone un percorso di prevenzione (visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocardio) che offre molte informazioni sullo stato di salute del nostro cuore e orienta il medico, se necessario, verso altre indagini più specifiche a cui sottoporre il paziente.
«È una percorso che permette di sapere come sta il nostro cuore -afferma il dottor Alberto Maria Lanzone, cardiologo presso Humanitas Gavazzeni e Humanitas Medical Care Bergamo-. Durante la visita lo specialista valuta i possibili fattori di rischio della persona ed eventuali problemi che vengono portati all’attenzione come, ad esempio, disturbi che potrebbero essere il segnale di qualche patologia. L’elettrocardiogramma ci dice se la persona ha una alterazione congenita nella conduzione del ritmo cardiaco o alterazioni pregresse di tipo ischemico. L’ecocardiografia invece offre la visione completa della morfologia del cuore (dimensioni e spessori), oltre alla valutazione morfologica e funzionale delle valvole; un ecocardiogramma alterato ci induce ad ulteriori indagini di approfondimento».

L’elettrocardiogramma   
L’elettrocardiogramma standard consente di misurare il ritmo del cuore, alla ricerca di eventuali aritmie e alterazioni congenite della conduzione dello stimolo cardiaco. Con l’elettrocardiogramma sotto sforzo si possono invece individuare patologie cardiache latenti.
L’elettrocardiogramma ha una durata di pochi minuti e non esistono particolari controindicazioni: chiunque può sottoporsi all’esame.

L’ecocardiogramma  
L’esame permette di ottenere informazioni sulla contrattilità del cuore, sulla morfologia delle sue valvole e sul flusso del sangue nelle sue cavità, sia a riposo che dopo l’esercizio fisico o l’assunzione di un farmaco.             
L’ecocardiogramma ha una durata complessiva di circa 10-15 minuti e non esistono particolari controindicazioni: chiunque può sottoporsi all’esame.

www.humanitas-care.it