Atalanta, il futuro è qui
Tre partite in 9 giorni

Il pareggio di Frosinone è stato brutto, uno 0-0 proprio brutto per tutti. Su questo zero dubbi. La partita ha fatto pensare al pantano della serie B. Vediamo di non scordarcelo: se serviranno altre battaglie per evitar di retrocedere, teniamoci pronti a combatterle. Ma - ribadito che lo spettacolo è stato inadeguato - proviamo a ragionare sulle valutazioni di questo 0-0. Gli atalantini si dividono in due fronti ben definiti: chi considera Frosinone due punti persi e chi - un’esigua minoranza - valuta positivamente il pareggio. Beh, nessuno si sorprenda: i due fronti sono nettamente separati anche per altro. Gli scontenti hanno visto la gara in tv, i soddisfatti erano a Frosinone. Ecco perché sono pochissimi: un centinaio in tutto.

Ci sia permesso: la valutazione è diversa, profondamente diversa, perché chi era a Frosinone ha «vissuto» il Matusa. Che quando si gioca diventa una bolgia dentro un catino. E sabato a maggior ragione, perché per i ciociari la gara con l’Atalanta era l’ultima spiaggia: vincere o è quasi B. E l’Atalanta, 1 punto nelle ultime 5 partite, non si poteva permettere un altro ko. Avessero avuto 30 punti, i nerazzurri sarebbero andati a Frosinone con un altro atteggiamento. Ma il momento imponeva cautela, e già dall’arrivo in Ciociaria s’è capito che sarebbe stata una trasferta complicata. Nell’albergo che ospitava l’Atalanta problemi di riscaldamento. Disagi evidenti. In campo dopo una manciata di secondi Gomez s’è preso un cazzotto in faccia, a palla lontana. Poi Soddimo se l’è presa con le parti basse di Kurtic e Migliaccio s’è ritrovato col naso sanguinante per un brutto colpo. Niente di catastrofico, sia chiaro. Ma per tutto questo il pari di sabato è un buon pari. L’ha confermato Reja: dopo lo 0-0 a casa del Milan era furibondo perché non s’era vinto. Sabato, invece, era tranquillissimo: buon punto.

E allora guardiamo avanti. Il Frosinone è a -10 che vale 11. Non ci prende più. Ma ieri il Carpi ha pareggiato con l’Inter. Resta a -8 che vale 9. E dal Carpi ci dobbiamo andare. Sarà il caso di consolidarci, o almeno di mantenere le distanze. Per farlo ci aspettano 3 gare in 9 giorni che ci diranno molte cose: Sassuolo ed Empoli al Comunale, sfida a due delle squadre che giocano meglio in A e che fanno punti fuori casa.

E nel mezzo trasferta sul campo del Verona, contro Del Neri. Il Verona è praticamente retrocesso, una squadra che dopo 21 partite è a 10 e non ha mai vinto non può fare 27-28 punti in 17 gare. Ecco perché a Verona si dovranno cercare punti pesanti. Imponendo una levatura superiore. A meno che non si vinca subito sabato, col Sassuolo.

Il pari di Frosinone sarà ancor più apprezzato se dalle prossime 3 gare arriveranno almeno 5 punti. Per dare continuità ai risultati e riportare serenità nel gruppo dopo quelle quattro, velenose sconfitte consecutive.

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