Battere il Frosinone
per tanti, buoni motivi

Siamo appena alla seconda giornata e l’Atalanta è già attesa da un appuntamento fondamentale, domenica sera in casa contro il neopromosso Frosinone, che potrà dare un’idea di quale campionato attende la compagine nerazzurra.

Rimandiamo alla conclusione del calciomercato (stop lunedì 31 alle 23) un’analisi delle forze in campo, ma sicuramente il Frosinone è - con il Carpi e l’Empoli orfano di Sarri - una delle squadre maggiormente candidate a lottare per non retrocedere. Tra chi sulla carta è destinata a soffrire c’è pure l’Atalanta perché non possiamo dimenticare che i nerazzurri sono stati l’ultima squadra a salvarsi nello scorso campionato e la loro 17ª posizione non deve essere sottovalutata.

La sfida contro i ciociari, ko in casa al debutto contro il Torino (1-2, nonostante il primo gol di Soddimo), potrà dirci se l’Atalanta è superiore alla matricola e presumibilmente anche a Carpi ed Empoli e dunque può continuare il suo cammino di crescita con serenità o se c’è equilibrio e in quest’ultimo caso ci sarebbe da preoccuparsi un po’

Ma la seconda giornata è importante anche per un secondo motivo e ne ha parlato mister Reja in conferenza stampa: il Comunale deve essere di nuovo il fortino dell’Atalanta. La solidità casalinga per tradizione è sempre stata un punto di forza dei bergamaschi che invece nello scorso campionato sono incappati in un rendimento casalingo disastroso, sia con Colantuono, sia con Reja: se in trasferta con il tecnico friulano i nerazzurri non avevano mai perso (il primo ko domenica scorsa contro l’Inter all’esordio del nuovo torneo), in casa il bilancio parla di una vittoria (contro il Sassuolo), tre pareggi (Udinese, Empoli e Lazio) e tre ko (contro Torino, Genoa e Milan) con 8 gol segnati e addirittura 13 al passivo, un bilancio che si commenta da solo.

Ecco quindi che una vittoria contro il Frosinone - che non vanta nelle sue file nessun giocatore temibile (il più conosciuto è il centravanti Longo, scuola Inter e retrocesso con il Cagliari) - sarebbe doppiamente salutare. Sia per dimostrare la superiorità sui ciociari di mister Stellone, sia per invertire la tendenza in casa come sognano i tifosi che hanno dovuto ingoiare molte delusioni nel recente passato. Di sicuro ci saranno tre forfait di peso, Cigarini e Denis infortunati e Carmona squalificato, probabilmente vedremo un terzetto inedito di centrocampo formato da de Roon, Kurtic e Grassi e non sappiamo se Reja darà subito spazio in difesa ai due nuovi centrali Toloi e Paletta (destinati a essere i titolari, ma è probabile che stavolta sarà data ancora fiducia a Cherubin e Stendardo).

In attacco non dovrebbero esserci dubbi con il centravanti Pinilla supportato da Gomez e Moralez. Un reparto avanzato sotto osservazione. Perché a Milano contro l’Inter si è avuta la conferma che l’Atalanta - piegata dal gol di Jovetic al 93’ - ha una buona solidità di base, si difende bene, ma stenta sia a costruire palle-gol, sia a concretizzarle. Un difetto decisamente grave che era già emerso nello scorso campionato e che si ricollega anche allo scadente rendimento casalingo.

I maggiori progressi si attendono proprio dalla fase offensiva, dalla bravura dei centrocampisti a produrre gioco e a inserirsi in attacco, dall’inventiva e dalla rapidità di Gomez e Moralez e dalle doti realizzative di Pinilla. Basterebbe un golletto, senza subirlo, e si potrebbe già sorridere. Per aver superato una diretta rivale, per essere di nuovo competitivi in casa e concreti in attacco.

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