Gioco, gol e applausi
Ma piedi per terra

C’era un po’ di trepidazione alla vigilia dell’esordio casalingo dell’Atalanta. Non per mancanza di fiducia nella squadra bergamasca, ma semplicemente perché c’era la curiosità di vedere come il team di mister Reja si sarebbe approcciato alla prima sfida contro una rivale nella corsa alla salvezza e quale fosse la reale forza di una matricola come il Frosinone.

Ebbene, i legittimi dubbi sono stati sciolti dalla prestazione di Moralez e compagni. Due reti (Stendardo e Gomez), un rigore fallito (Pinilla), un palo (Dramè), almeno sei super parate di Leali (su Kurtic, Dramè, due volte su Moralez e due su Pinilla): da quanto tempo i nerazzurri non costruivano una tale quantità industriale di palle-gol? Senza rischiare molto in difesa.

È vero che il Frosinone ha palesato di essere una squadra mediocre, senza nessun giocatore in grado di accendere la luce e seriamente candidata alla retrocessione, e che non ha dunque senso esagerare con l’esaltazione del 2-0, ma per il momento c’è da rilevare che alla seconda giornata di campionato l’Atalanta ha dimostrato di essere superiore di una spanna a una diretta avversaria. E ci sembra già un’annotazione che rincuora.

La difesa, che era caduta soltanto al 93’ contro l’Inter, non ha avuto un gran daffare, c’è stata sì qualche distrazione che i ciociari non hanno sfruttato, però in generale il reparto è sembrato abbastanza solido e proprio un difensore, Stendardo, ha sbloccato il risultato. È presumibile pensare che, quando saranno inseriti i due nuovi centrali Paletta e Toloi, la difesa diventerà più granitica, ma si deve dare atto a Stendardo e Cherubin di aver espresso un rendimento molto positivo nelle prime due giornate.

Il centrocampo - orfano di due pezzi da novanta come Cigarini e Carmona, seppur deludenti lo scorso campionato e il cileno ha steccato anche contro l’Inter all’esordio - ha goduto dell’ennesima grande prestazione di de Roon che abbina dinamismo a un grande senso tattico. Contro il Frosinone non è visto molto in fase d’attacco, ma ha recuperato tanti palloni e ha rilanciato l’azione. Con lui ok anche Kurtic, che stava per segnare uno splendido gol su punizione e che deve però aumentare la sua autonomia, e il giovane Grassi che ha denotato una buona disinvoltura giocando da titolare.

Ma i due «eroi» del match sono stati Maxi Moralez e Gomez che si sono integrati alla perfezione seminando il terrore nella difesa ciociara. Moralez, gratificato con la fascia di capitano, è stato autore di una performance straordinaria, ha regalato l’assist dell’1-0, ha sfiorato due volte il gol e l’unico suo errore l’ha commesso quando non ha smistato la palla a Pinilla al culmine dell’azione personale più bella della partita, un dribbling irresistibile che aveva consentito a Maxi di presentarsi solo davanti a Leali. Per Gomez l’eurogol del 2-0 e quasi la stessa efficacia di Moralez nelle incursioni d’attacco.

Il tridente, nel quale l’elemento meno in vena è stato Pinilla, ma si sa che il cileno è imprevedibile, è stato dunque promosso contro il Frosinone. Ripetiamo che non è il caso di illudersi, che quella di domenica è stata probabilmente una delle partiti più facili del campionato, ma quando l’Atalanta gioca bene e diverte finalmente il pubblico bergamasco, a prescindere dall’avversario, è giusto sottolinearlo. Un briciolo di ottimismo non guasta mai.

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