Il fattore Comunale
Borriello, scusate il ritardo

Il calcio talvolta è davvero un mistero insondabile. E il 3-3 dell’Atalanta contro la Roma ne è stata la lampante testimonianza. Una squadra che doveva crollare, come quella nerazzurra, colpita a freddo due volte e con un centrocampo rabberciato, si è esaltata rimontando e la big giallorossa, che doveva soltanto gestire con intelligenza il risultato dall’alto della sua superiorità tecnica, si è totalmente persa rischiando un ko clamoroso.

Lo diciamo perché la tendenza è di voler sempre ingabbiare il calcio dentro schemi precostituiti, mentre invece le variabili sono mille e possono produrre scenari totalmente imprevisti. Si può allenare il fisico, si può studiare la tattica, ma alla fine è sempre la mente che decide e può condizionare anche le gambe e il fattore tecnico. E visto che entrare nella testa di qualcuno è praticamente impossibile (e immaginate di 11/14 giocatori), ecco che talvolta scaturiscono le partite impossibili e si deve commentare un 3-3 all’apparenza astruso. Ma che è scaturito da un mix: la reazione straordinaria di un’Atalanta indomabile e il rilassamento di una Roma che credeva di aver già vinto. Questione di testa, appunto.

Dopo la vittoria interna contro il Milan, il flop di Torino contro i granata e il rocambolesco pareggio di domenica, risultati differenti ma che confermano però una tendenza generale, si può definitivamente dire che esiste un’Atalanta che gioca, tendenzialmente bene, in casa e un’Atalanta che gioca, quasi sempre male, in trasferta. Non c’è niente da fare. L’Atalanta 2015/16 al Comunale ha una marcia in più e forse proprio per questo motivo ha una marcia in meno quando viaggia. Del resto i numeri, attendibili, siamo ormai a fine campionato, sono eloquenti: tra le mura amiche i nerazzurri hanno incamerato 26 punti, fuori appena 11 con la miseria di 9 gol segnati (record negativo del campionato). Come se i giocatori inconsciamente snobbino le partite esterne perché sanno che davanti al loro pubblico si esprimeranno al 100%. Ma qui entriamo ancora in un discorso di testa e dunque nebuloso a priori.

Non nebulosa è stata invece la prestazione di Borriello che alla sua terza partita da titolare e alla decima presenza in totale si è sbloccato segnando due gol e dimostrando, a scoppio ritardato (sono trascorsi quasi tre mesi), che il suo ingaggio nel calciomercato di gennaio aveva un senso per dare alla squadra un attaccante in grado di giocare con e per la squadra. Se Gomez non sorprende più, si sa ormai che è una delle punte esterne più forti del campionato, l’uomo del match contro la Roma è stato proprio l’attaccante 34enne che ha evidenziato anche una vitalità invidiabile e che si candida a un ruolo da protagonista per la volata finale, anche per i guai muscolari di Pinilla.

Più in generale il 3-3 ha evidenziato che l’Atalanta è una squadra dai valori morali molto solidi quando è il momento di tirarli fuori (e in tal senso è giusto dare anche merito a mister Reja per aver creato un gruppo compatto), che Freuler ha offerto un rendimento inatteso, anche se ci vorranno ulteriori test per capire bene cosa può dare alla squadra in proiezione futura, e che ci sono «vecchietti» inossidabili come Migliaccio che danno garanzie di graniticità e professionalità. E ci pare giusto anche ricordare Dramè perché aver contenuto il Salah imprendibile di questi tempi è stata un’impresa.

Abbiamo accennato alla volata finale. Ci sono ancora cinque giornate da disputare e all’Atalanta mancano pochissimi punti per conquistare l’aritmetica salvezza. Salvezza che per il momento è ipotecata al 90%. Quanti punti esattamente non lo sappiamo, anche se la vittoria del Frosinone al 92’ a Verona con il conseguente balzo dei crociati in terzultima posizione a quota 30, a -7 dall’Atalanta e a -1 dal Carpi quartultimo, non consentirà forse ai bergamaschi di brindare domenica in casa contro il Chievo. Prima c’è però Palermo-Atalanta di mercoledì a porte chiuse con i siciliani (penultimi a 28) che si giocheranno tutto. Alla fine della settimana ne sapremo molto di più.

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