Molta carne al fuoco
Sì, anche la fiorentina

Molta carne al fuoco (sì, anche la bistecca alla fiorentina) nella 3ª giornata di ritorno del campionato di serie A. C’è da vedere se il calciomercato di gennaio ha spostato qualche equilibrio. C’è la lotta salvezza che potrebbe aver inghiottito un’altra pericolante, il Verona, ko sabato in casa contro il Torino. E c’è l’Atalanta più complicata da prevedere tatticamente che se la vedrà a Firenze contro una squadra con il morale a mille.

Nel calciomercato di riparazione è stata indubbiamente l’Atalanta (23 punti) - che era già da considerare in pole position nella corsa alla salvezza per organico e blasone - a essersi rinforzata in modo più intelligente e razionale con un attaccante in grado di affiancare o di sostituire Denis, ovvero Pinilla, già decisivo contro il Cagliari, e con Emanuelson che ha completato la batteria degli esterni.

Tanti movimenti per il Cagliari, a quota 19 (il portiere Brkic, il difensore Diakitè, il fantasista M’Poku e l’attaccante Cop), che però ha ceduto un pezzo da novanta come Ibarbo. La competitività dei sardi sarà da valutare nelle prossime settimane. Nulla di rilevante per l’Empoli (20) che è la compagine che gioca il miglior calcio tra le pericolanti ma stenta molto per tradurlo in gol e per il Chievo (18), la squadra più abituata a lottare per salvarsi ma quella che attualmente è più in crisi, tanto da essere terzultima e con soltanto tre punti in più del Cesena (15), riemerso un po’ dal baratro con due vittorie di fila, ma seriamente indiziato di retrocessione insieme a un Parma (9) sull’orlo del tracollo.

Dicevamo del Verona (24). La resa interna per 3-1 contro il Torino (granata al quarto successo di fila e ormai in orbita Europa League) costituisce un serio campanello d’allarme per la compagine scaligera. Per Mandorlini potrebbe essere un girone di ritorno più duro del previsto, anche se nelle due sfide dirette contro l’Atalanta (0-0 a Bergamo, 1-0 in casa) il Verona si è dimostrato lievemente superiore.

Eccoci ai bergamaschi, rasserenati dal colpaccio al 94’ contro il Cagliari. Stavolta è davvero un rompicapo prevedere se i nerazzurri si schiereranno con due punte (Denis e Pinilla) o con una (ma chi? Pinilla è stato decisivo con la rovesciata rifilata ai sardi, a differenza di Denis, ma il cileno sembra abbia un problemino fisico) e chi saranno i due esterni ed eventualmente il trequartista (Moralez o Gomez) nel caso di 4-4-1-1. Per dare continuità alla squadra sarebbe più logico optare ancora per le due punte, ma è anche vero che la Fiorentina è in forma, ha un centrocampo a cinque molto compatto e tecnico, per cui forse sarebbe preferibile una maggiore copertura. Vedremo. Sicuramente i centrocampisti nerazzurri sono attesi da un superlavoro.

Le ultime due versioni in trasferta dell’Atalanta - sempre schierata con il 4-4-2 - sono state agli antipodi come rendimento e come risultato (trionfo a San Siro contro il Milan, 1-0 firmato Denis, e tonfo al Bentegodi contro il Verona), per cui siamo nel campo dell’imprevedibilità. I bergamaschi sono un po’ discontinui e pazzerelli e per contrastare la Fiorentina dovranno non esserlo assolutamente. Ci vorrà ben più di quello mostrato contro il Cagliari per strappare un risultato positivo. Diciamo che un punto sarebbe molto gradito, in una giornata che presenta anche Cagliari-Roma e lo scontro diretto Empoli-Cesena. Parma-Chievo è stata invece rinviata per neve quindi si dovrà attendere mercoledì prossimo per avere un quadro esatto della situazione in classifica. Che potrebbe forse peggiorare un po’ per i nerazzurri, ma chissà...

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