Quasi in vacanza
Salvezza e basta

Beh, se i tifosi atalantini avevano la speranza di ammirare una squadra nerazzurra rivitalizzata dopo le due vittorie consecutive in casa e la virtuale salvezza e decisa a puntare alla decima posizione, che avrebbe dato più gusto al suo campionato, a tratti molto insipido, dopo il ko di Torino contro i granata è evidente che i supporter bergamaschi sono destinati a mettersi il cuore in pace. Salvezza e basta.

Errori in attacco (da matita rossa quello di Pinilla sullo 0-0), errori in difesa (da matita blu quelli di Dramè e Stendardo che hanno causato i due gol granata) e una tenuta mentale deficitaria con 30’ positivi che hanno illuso, 45’ di blackout dopo il primo gol subìto con la perla del raddoppio incassato dopo 20 secondi della ripresa (ovvero testa ancora nello spogliatoio) e 15’ di tentativo tardivo di riscatto con l’ininfluente gemma di Cigarini su punizione: è il quadro di un’Atalanta quasi in vacanza come se, allontanatasi dalla lotta per non retrocedere (36 punti, +8 dalla terzultima), la truppa di mister Reja si sia sentita in diritto di riaddormentarsi. Ma non c’è da sorprendersi, non è la prima volta che i nerazzurri offrono prestazioni incomprensibili, da lettino da psicoanalisi, siamo abituati. Quasi sempre in trasferta, dove l’Atalanta ha numeri da retrocessione.

Per fortuna che là dietro chi sta lottando per non affondare non si muove di un millimetro: ancora ko Carpi (28), Palermo (28) e Frosinone (27) per la seconda settimana di fila. Soltanto una squadra delle tre si salverà e potrebbe non essere il Palermo perché, nonostante sia più forte delle due neopromosse, non è abituata a lottare e i giocatori sembrano impotenti e storditi per il folle e continuo cambio di allenatore. E l’ineffabile presidente Zamparini, per dare una sterzata, ha esonerato pure Novellino richiamando Ballardini. Così si ricompatta l’ambiente....

Ma torniamo all’Atalanta. Se all’approssimazione tecnico-tattica e caratteriale palesata a Torino, sommiamo anche un modulo, il 4-2-3-1 che, senza Diamanti, non ha molta ragione di esistere e che difatti non ha reso, anche perché due giocatori su tre del terzetto alle spalle di Pinilla, cioè Kurtic e Conti, non avevano mai giocato in quella posizione, il risultato è quello che si è visto. Ma anche la casualità è stata una componente rilevante, non scordiamo che il Torino ha segnato due gol con due tiri in porta. In definitiva, non è il caso di drammatizzare la resa, si sa che le motivazioni sono fondamentali in una squadra e l’Atalanta obiettivamente non ne ha molte. Anche se la serie A non è ancora in cassaforte, c’è qualche punticino da strappare qua e là.

Restano da giocare con dignità le ultime sei giornate e le prossime tre saranno ravvicinate Domenica 17 alle 12,30 al Comunale ci sarà la Roma, mercoledì 20 trasferta incandescente contro il pericolante Palermo e domenica 24 a Bergamo si esibirà il Chievo rivelazione del campionato in quella che potrebbe trasformarsi nella festa per l’aritmetica salvezza. Contro i giallorossi non ci saranno per squalifica Cigarini e de Roon, i due pilastri del campionato, un doppio forfait pesante per mister Reja che dovrà scovare valide alternative sperimentando magari nel contempo nuove soluzioni a centrocampo. Ormai si deve lavorare per il futuro, sul quale ci sarà molto da scrivere, perché in estate cambierà probabilmente molto.

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