Volatona finale
Pensiamo positivo

Archiviata la sosta, l’Atalanta si rituffa nel campionato per la volatona finale: 10 giornate e l’unico obiettivo dei nerazzurri sarà evitare il sorpasso di Cagliari e Cesena per garantirsi la salvezza.

Il margine dei bergamaschi su sardi e romagnoli - a braccetto in penultima posizione - è di 5 punti, dunque abbastanza rilevante, ma c’è un nuovo fattore ad aumentare la fiducia dell’Atalanta e sono i progressi sul piano del gioco e della mentalità finalmente mostrati a Napoli, uniti a una frenata del Cesena che stava correndo e a una conferma dei seri problemi del Cagliari a prescindere da chi lo allena.

L’ultima giornata è stata fondamentale: l’Atalanta avrebbe potuto crollare contro i partenopei e il Cesena avrebbe potuto sfruttare il momentaccio della Roma per recuperare terreno. C’era il rischio di un’esplosione della crisi in casa atalantina. Invece la compagine bergamasca ha incamerato un punto prezioso, mentre i romagnoli hanno perso e così a rilanciarsi sono stati proprio i nerazzurri.

Con mister Reja l’Atalanta ha raggranellato tre pareggi consecutivi, ma sono state tre prestazioni in crescendo: dal blackout di Parma (0-0), dove di commestibile c’è stato soltanto il punto conquistato, all’1-1 casalingo contro l’Udinese, con un promettente primo tempo e la cronica flessione nella ripresa, e all’1-1 del San Paolo che ha visto i nerazzurri lottare come leoni, segnare addirittura l’1-0 in inferiorità numerica e incassare la rete di un Napoli disperato soltanto in zona Cesarini.

Naturalmente la strada per evitare la retrocessione è ancora lunga. Ecco perché l’Atalanta non deve mollare di un centimetro. I nerazzurri potranno anche sfruttare un calendario sulla carta favorevole (dovranno giocare 6 partite in casa e soltanto quattro in trasferta, 5 e 5 per il Cagliari, 4 tra le mura amiche e 6 fuori per il Cesena, anche se i romagnoli avranno tutti gli scontri diretti allo stadio Manuzzi) e potranno concedersi ancora qualche errore di percorso, vietatissimo invece a chi rincorre, ma l’allerta deve restare massima.

Le prossime cinque giornate potrebbero essere decisive: i nerazzurri ne avranno quattro (delle quali tre in casa, contro Torino, Sassuolo ed Empoli, più la trasferta contro la Roma) per tentare di incrementare il loro margine sui bianconeri romagnoli (Verona, Sampdoria e Genoa fuori e solo il Chievo in casa) e presentarsi allo scontro diretto del Manuzzi in una posizione praticamente inattaccabile. Nelle cinque giornate appena ricordate il Cagliari dovrà vedersela con Lazio e Napoli in casa e con Genoa, Fiorentina e Chievo fuori ed ecco dunque che pure per i sardi sarà durissima rimontare.

È evidente però che, per allontanarsi dall’area retrocessione, l’Atalanta dovrà vincerlo qualche match. E qui entra in gioco il gioco, nel senso che l’Atalanta potrà vincere soltanto se sarà in grado di dare efficacia alla sua manovra d’attacco e segnare gol. Per il momento l’Atalanta di Reja - come quella di Colantuono, del resto - non ha prodotto molto in fase offensiva.

L’allenatore goriziano ha dovuto cambiare sempre modulo, in primis per problemi di schieramento, e le espulsioni di Carmona e Gomez contro Udinese e Napoli hanno sicuramente penalizzato la squadra. Reja ha potuto lavorare due settimane con i giocatori durante la sosta ed è dunque sperabile che i nuovi meccanismi di gioco siano stati oliati, anche se ci saranno ancora defezioni illustri, come Denis e Gomez (squalificati) e come Cherubin (ko), che sarebbe stato utilissimo a sinistra nella difesa a tre essendo l’unico centrale mancino. Probabilmente giocheranno insieme Pinilla (astuto e letale a Napoli) e Bianchi, un inedito reparto d’attacco tutto da scoprire. Confidiamo molto in Moralez. E confidiamo che il punto di Napoli abbia ricaricato l’Atalanta sul piano mentale e della convinzione nelle sue potenzialità.

Che dovranno essere espresse. Perché il Torino - rivale di sabato (ore 15) al Comunale - non è assolutamente da sottovalutare. I granata di mister Ventura sono ancora in corsa per l’Europa League (settimi a quota 39, -7 dalla Fiorentina e +1 sul Milan) e sono una squadra rognosa e volitiva, come hanno dimostrato nel loro cammino europeo. Per vincere ci vorrà una grande Atalanta.

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