Omicidio di Vertova il «giallo» dei pantaloni

Un giallo nel giallo. Mentre il presunto colpevole dell’omicidio di Maria Grazia Pezzoli, Alì Ndiogou, resta in carcere, sembrano non collimare tra loro alcuni riscontri raccolti dagli inquirenti per far luce sul delitto consumatosi il 24 luglio scorso a Vertova. In particolare, mentre i testimoni oculari che avrebbero visto il senegalese lasciare il luogo del delitto avrebbero sostenuto che l’uomo indossava pantaloni di colore scuro, il lembo di stoffa di un paio di calzoni ritrovato dagli inquirenti ad Albino e sul quale i Ris hanno trovato tracce di sangue della vittima e di sudore dell’indiziato è invece di colore chiaro. Un particolare sul quale, presumibilmente, lavorerà molto anche l’avvocato difensore di Alì Ndiogou, Giovanni Fedeli, che il 25 settembre prossimo presenterà un’istanza di scarcerazione al Tribunale della Libertà.L’avvocato Fedeli si avvarrà inoltre della facoltà di interrogare direttamente i testimoni dell’accusa, in cerca di incertezze e indecisioni in cui far breccia. L’avvocato Fedeli continua comunque a dirsi scettico sul fatto che Alì Ndiogou possa essere il colpevole dell’omicidio della Pezzoli: il movente - dice - è inconsistente.Il Gip non convalidaPer ricostruire la vicendaAscolta l’avvocato (Bergamo Tv)(02/09/2008)

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