Treviglio sfornerà laureati in economia e agraria

Sempre più concreta l’ipotesi di avviare due corsi di studi dipendenti dall’Università di Bergamo. La sede potrebbe essere l’ex istituto delle Madri Canossiane. Avviata un’indagine sulle preferenze scolastiche di 866 studenti delle quarte superiori

Dal prossimo anno accademico Treviglio potrebbe ospitare un corso di laurea in Economia e commercio e, successivamente, anche un corso di Tecniche agrarie.
«L’intenzione politica esiste da tempo – dice il sindaco Giorgio Zordan – e sono in corso continui contatti con l’Università di Bergamo. Quanto alla tipologia del corso di laurea, soltanto il senato accademico può prendere una decisione definitiva, tenendo ovviamente conto delle esigenze del territorio. Per Treviglio l’ideale sarebbe un corso di Economia e commercio, viste le molteplici richieste di nuove professionalità di questo settore». Da tempo in Comune a Treviglio si è costituito anche un comitato «Pro universitate», con lo scopo di tenere i contatti con tutte le realtà interessate all’avvio di un corso di laurea nel capoluogo della Bassa. Al termine dello scorso anno scolastico il comitato si era fatto carico di distribuire nelle scuole superiori di Treviglio e della zona un questionario sulle preferenze universitarie di 866 studenti delle classi quarte. «Il prossimo passo concreto sarà l’analisi dei risultati di questa indagine – spiega Basilio Mangano, presidente del comitato – a fianco di una rappresentanza dell’Università di Bergamo. Questo aspetto, accanto alle esigenze che saranno raccolte tra gli operatori economici del territorio, ci consentirà di avere un quadro completo dei bisogni della nostra zona. Del resto nei prossimi anni il territorio di Treviglio sarà caratterizzata da una serie di importanti interventi di carattere viabilistico e ferroviario e, in questo senso, un corso universitario in città rappresenterebbe senza dubbio una risorsa per Treviglio».
Inizialmente è prevista l’istituzione di un singolo corso di laurea, anche se non è esclusa la possibilità che Treviglio possa ospitare, in futuro, una nuova facoltà. Quanto alla sede della nuova università trevigliese, l’ipotesi più concreta - anche se non ancora definitiva - potrebbe essere l’ex istituto delle madri Canossiane situato all’angolo tra viale Cesare Battisti e via San Martino: attualmente l’edificio, che è di proprietà della Cassa Rurale di Treviglio, ospita alcune sezioni dell’istituto per il turismo e il commercio Zenale e Butinone. Le aule, secondo un progetto della Provincia, verrebbero trasferite - assieme all’intero istituto Zenale e Butinone, che ha sede in viale Montegrappa - in un edificio situato sul retro dell’istituto Oberdan, in viale Piave, attualmente fatiscente e che verrebbe restaurato a spese della Provincia. «In questo modo – spiega il sindaco Zordan, che è anche preside dell’Oberdan – in viale Piave verrebbe individuato un polo scolastico di carattere tecnico che comprenderebbe sia l’Oberdan sia lo Zenale. L’edificio di viale Montegrappa, attuale sede dell’istituto per il turismo e il commercio, sarebbe invece trasformato, assieme al vicino liceo classico Weil, nel polo umanistico-artistico. Così si libererebbero gli spazi nell’ex convento delle Canossiane, che potrebbe diventare la nuova sede dell’università trevigliese. Per ora si tratta soltanto di ipotesi». Del resto la Cassa Rurale di Treviglio e Geradadda ha già fatto sapere di essere interessata all’avvio di un corso universitario a Treviglio: «Si tratta senza dubbio di una iniziativa molto positiva – commenta Gianfranco Bonacina, direttore dell’istituto bancario trevigliese – vista l’importanza che ricopre la cultura nella formazione dei nostri giovani. Motivo per cui la Cassa Rurale ha voluto partecipare attivamente alle "trattative" per aprire un corso di laurea anche nella nostra città. A noi piacerebbe, e lo proporremo al rettore dell’Università di Bergamo, che fosse avviato un corso sulle realtà della cooperazione». L’ipotesi dell’avvio di un corso di laurea a Treviglio circola da più di un anno in città. Inizialmente l’ex sindaco Luigi Minuti aveva preso contatti con il Politecnico di Milano per l’apertura di una facoltà legata alla realtà agricola. Successivamente questa ipotesi era stata accantonata, visto l’interessamento dell’Università di Bergamo.
DA L’ECO DI BERGAMO DEL 03/10/2002

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