Musica e cabaret per gli apparecchi salvavita

E’ in programma per le 21 di sabato 11 ottobre al Teatro Creberg di Bergamo, Rockabaret, una serata di musica e cabaret organizzata da Bergamo Vita. La ONLUS nata nel 2002 vuole festeggiare l’importante traguardo raggiunto in sei anni di duro lavoro: la creazione di una rete di defibrillatori semiautomatici (Dae) che copre buona parte della provincia di Bergamo. Si tratta di apparecchi in grado di ripristinare il ritmo vitale del cuore, l’unico modo per salvare la vita di chi viene colpito improvvisamente da fibrillazione ventricolare, un problema elettrico del cuore che ogni anno costa la vita a una persona su mille.“La morte improvvisa di origine cardiaca continua a essere una della principali cause di morte in tutto il mondo e in particolare nei paesi industrializzati con alto tenore di vita – spiega Margherita Rossi, medico rianimatore del Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti e referente di Bergamo Vita -. Nel 50% degli uomini e nel 63% delle donne l’arresto cardiaco è la prima manifestazione di una malattia coronarica. Nonostante i progressi che si sono fatti nell’individuare e modificare i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, nella grande maggioranza dei casi non siamo in grado di predire con sufficiente accuratezza quali individui andranno incontro a un arresto cardiaco”.Se non è possibile prevenire efficacemente l’arresto cardiaco, una società civile ha il dovere di insegnare ai propri cittadini come attivare nel più breve tempo possibile la cosiddetta catena della sopravvivenza.“L’unica speranza di vita per chi è colpito da arresto cardiaco – spiega Oliviero Valoti, Responsabile della Centrale Operativa del 118 di Bergamo, componente del tavolo tecnico del progetto di Bergamo Vita - è che venga attivata rapidamente la catena della sopravvivenza, composta da quattro anelli legati tra di loro, i primi dei quali sono la chiamata al 118, l’esecuzione delle manovre di rianimazione cardio-polmonare eventualmente guidati telefonicamente dall’operatore della Centrale e la defibrillazione attraverso i Dae, diffusi capillarmente sul territorio. Se questi tre anelli hanno funzionato tempestivamente si può sperare di trasferire il paziente presso un ospedale in condizioni cliniche stabili (quarto anello). La corretta organizzazione di questa catena permette di ridurre il tempo tra la chiamata di soccorso e la prima defibrillazione mantenendo attive le funzioni vitali della persona”.E’ infatti la defibrillazione, cioè uno shock elettrico al cuore, l’unico modo per trattare la fibrillazione ventricolare, causa di oltre l’85% delle morti cardiache improvvise. I Dae, apparecchi di estrema precisione, semplicità e sicurezza possono essere usati anche da personale non sanitario. L’apparecchio, infatti, si carica solo se riconosce un’aritmia che può trarre beneficio dalla defribillazione, e guida con messaggi vocali l’operatore sulle manovre da eseguire nella sequenza corretta. Il cuore del progetto è proprio la diffusione sul territorio di una rete il più fitta possibile di Dae, affidata a tutti i cittadini preparati. Il progetto Bergamo Vita si basa su un concetto semplice da capire, ma difficile da realizzare: aumentare l’educazione sanitaria della popolazione significa aumentare la probabilità che il testimone casuale di un arresto cardiaco sappia cosa fare e chi chiamare. E maggiore è il numero dei defibrillatori presenti sul territorio, maggiori sono le possibilità d’intervenire in tempi ottimali, cioè entro 5 minuti dal collasso. In 6 anni di attività della ONLUS si è passati da 7 a 120 defibrillatori presenti sul territorio bergamasco - 1 ogni mille abitanti - localizzati in luoghi di grande affluenza, come la stazione, l’aeroporto, gli ipermercati e i centri sportivi, dove cioè è statisticamente più probabile che qualcuno sia colpito da malore. Contestualmente sono stati individuati altrettanti referenti locali, migliaia di persone sono state formate e abilitate all’uso dei Dae e all’esecuzione delle manovre rianimatorie, sono stati organizzati incontri e campagne informative per far conoscere ai cittadini gli scopi del progetto e per istruirli su come attivare correttamente l’intervento del 118.“Generalmente la sopravvivenza dopo un arresto cardiaco extraospedaliero senza l’utilizzo del Dae non supera l’1% - conclude Margherita Rossi -. Un sistema di assistenza all’emergenza come quello che abbiamo istituto sul territorio bergamasco ci permette di portare l’indice di sopravvivenza al 15-16%”. Durante la serata, presentata da Vanessa Rizzi, andranno in scena la compagnia Teatro Detestabile di Bergamo e la band Aut. Min. Rock, composta da medici degli Ospedali Riuniti, che gratuitamente in questi anni hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo. I biglietti, al costo di 10 Euro, sono in vendita alla Segreteria della Centrale Operativa del 118 (Ospedali Riuniti – Ingresso 28 secondo piano - tel. 035.403.207), attiva dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12, oppure direttamente al Teatro Creberg il giorno dello spettacolo (dalle ore 11). I fondi raccolti verranno utilizzati da Bergamo Vita ONLUS per l’acquisto di altri defibrillatori e per la formazione del personale.(06/10/2008)

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