Dalmine, muore nel bagno dell’Asl Il distretto chiude, trovato dopo 6 ore

Si era recato all’Asl per consegnare un foglio di prescrizione dell’insulina. Dopo aver consegnato il documento, è andato in bagno: ma qui è stato colpito da infarto ed è morto, senza che nessuno nella sede di viale Betelli del distretto dell’Azienda sanitaria locale di Dalmine si rendesse conto di niente.

Tant’è che gli uffici sono stati chiusi. Così Francesco Santapaola, pensionato di 68 anni di Sabbio, è stato trovato senza vita soltanto alle 20,30, dopo che la polizia locale ha riaperto gli uffici dell’Asl su invito dei parenti dell’anziano, che non avevano più notizie di lui dal primo pomeriggio.

«Era uscito di casa alle 13,30 - racconta il figlio - dicendo che si sarebbe recato all’Asl per consegnare un documento: da quel momento non abbiamo più avuto alcuna notizia di lui. Pensavamo fosse andato da qualche parte, invece non siamo riusciti a trovarlo e, alle 18,30, abbiamo dato l’allarme alla polizia locale di Dalmine». Nel frattempo, i famigliari lo avevano cercato nei luoghi che il sessantottenne spesso frequentava: il Punto Snai di Dalmine o le sale bingo di Lallio e Stezzano. Invece niente, l’anziano non si trovava in nessuno di questi posti.

Gli stessi parenti hanno notato la Ford Fiesta con la quale l’uomo aveva raggiunto l’Asl parcheggiata proprio di fronte alla sede del distretto di Dalmine. Così hanno concentrato le ricerche in quella zona, prendendo contatti con la polizia locale. Gli agenti hanno provveduto a informarsi dal 118, dai carabinieri e nei vari ospedali della zona, per sapere se Francesco Santapaola era stato soccorso. Ma anche in questo caso senza esito. «Soltanto quando i vigili stavano preparando delle fotocopie con la foto di mio suocero - racconta il genero - ci è venuta l’intuizione che fosse rimasto all’interno dell’Asl. Gli agenti hanno riaperto gli uffici e fatto una ricognizione all’interno. Poco dopo sono tornati all’ingresso, dicendoci che avevano trovato mio suocero nel bagno, morto».

Il medico legale ha accertato che si è trattato di un infarto e la salma è stata portata al cimitero di Dalmine: non sarà eseguita l’autopsia. I famigliari, però, non si danno pace: «Ci sembra assurdo - sottolineano - che nessuno si sia accorto di niente e che gli uffici siano stati chiusi con il nostro congiunto all’interno. Magari, se qualcuno si fosse accorto, avrebbero potuto soccorrerlo. Invece lo hanno trovato seduto in bagno, con il viso appoggiato alla parete, morto da parecchie ore. In tasca aveva ancora la ricevuta del documento ottenuto poco prima allo sportello. Ci hanno detto che sulla porta di quel gabinetto c’era la scritta "guasto" e che per questo non era stato controllato».

Il ritrovamento dell’anziano, che era cardiopatico da diversi anni, è avvenuto alle 20,30. Al cimitero di Dalmine è stata allestita la camera ardente. Francesco Santapaola, nativo di Catania, per diversi decenni aveva abitato a Zingonia, mentre da otto abitava con la moglie, Maria Vittoria Scannella, in via Divisione Julia 3 a Sabbio. Il sessantottenne lascia cinque figli: Mario, Antonino, Giuseppina, Claudio e Pietra. I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio, alle 16, nella chiesa parrocchiale di Sabbio. Il corteo funebre partirà dal cimitero della frazione, dove poi Santapaola sarà tumulato.

(07/04/2005)

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