Ciampi alla scoperta del nuovo ospedale

Ciampi alla scopertadel nuovo ospedaleCurioso e interessato, anche se il seguito ha cominciato a tirargli la giacca già pochi minuti dopo aver salito lo scala di ingresso che porta al salone d’onore, tanto che, poco dopo, è stato costretto ad andarsene senza inaugurare il blocco operatorio ostetrico-pediatrico com’era invece nel programma.

Ma anche se abbreviata rispetto al protocollo, la visita di Carlo Azeglio Ciampi agli Ospedali Riuniti ha avuto un significato ben preciso, quello di rappresentare un ulteriore stimolo verso una rapida e sicura realizzazione del nuovo ospedale, perché Bergamo possa continuare a portare avanti la grande tradizione medica che i «Riuniti» di oggi incarnano ormai da decenni. Accolto dal ministro per gli Italiani all’estero, Mirko Tremaglia, dai consiglieri regionali Marcello Raimondi e Carlo Saffioti e dal direttore generale dei «Riuniti», Stefano Rossattini – oltre che da tutti i rappresentanti delle istituzioni mediche e sanitarie della Bergamasca – il presidente della Repubblica ha potuto conoscere il «vecchio» e il «nuovo» ospedale attraverso i due grandi plastici che ne ripercorrono la storia, ricca di grandi avvenimenti quella del primo, ancora tutta da scrivere quella del secondo, il quale – peraltro – inizia oggi il proprio cammino con l’acquisizione formale delle aree su cui sorgerà, nella zona della Trucca.

Ciampi si ferma a lungo davanti al plastico del vecchio «Maggiore», chiedendo incuriosito quali reparti e quali strutture ospitano i diversi padiglioni così ben ricostruiti in scala.

Rossattini e il direttore sanitario, Marco Salmoiraghi, soddisfano le sue curiosità, per poi accompagnarlo davanti al plastico dei nuovi «Riuniti», dove la parola passa all’architetto Pippo Traversi, co-progettista dell’opera, per gli aspetti tecnici.

Poi la firma sul «libro d’onore» e l’omaggio dell’ospedale al Capo dello Stato: una medaglia d’oro coniata per il 70° di fondazione dei «Riuniti» e un’edizione speciale, in tiratura limitata, del volume che ricorda l’inaugurazione dell’ospedale, avvenuta nel 1930 alla presenza dei principi di Piemonte, Umberto e Maria José di Savoia.

Mirko Tremaglia ne ha aggiunto uno in più: una fotografia a colori che, «magie» del computer, riproduce il nuovo ospedale inserito nel contesto naturale in cui sorgerà. A Ciampi piace molto e Tremaglia mette da parte l’aspetto istituzionale per ricordare la figura del figlio Marzio, assessore regionale alla Cultura, scomparso nell’aprile del 2000 a soli 42 anni. Per lui e per i suoi familiari, un dolore immenso, mai sopito.

«La realizzazione di questo ospedale – ha ricordato il ministro per gli Italiani all’estero a Ciampi – prevede una scansione di date importantissime, e la presenza del capo dello Stato vuol dire anche un impegno assoluto per raggiungere l’ultima data, quella della sua inaugurazione. Ma prima, se me lo permetti, presidente, vorrei ricordare l’impegno di mio figlio Marzio, che per questo ospedale ha ottenuto nel ’99 un finanziamento statale e regionale di 650 miliardi di vecchie lire. Mi piace ricordarlo qui e oggi, anche perché domani c’è la presa di possesso dei terreni sui quali sorgerà il nuovo ospedale, quasi una sorta di prima pietra. Sarà pronto nel marzo del 2008 e io penso che insieme potremo venire a inaugurarlo».

Ma il «cuore» di Tremaglia si spinge oltre: «Questa è anche l’occasione per ringraziare dal profondo del cuore il presidente che ci ha insegnato l’orgoglio di essere italiani: io faccio solo la politica del presidente, che è la politica dell’italianità, ed è questo che mi fa diventare fortissimo. Ogni tanto, però, per vincere, insieme a tutti noi occorre anche un angelo custode: io (riferendosi al figlio Marzio, n.d.r.) l’angelo ce l’ho e credo che ci aiuterà a vincere questa grande battaglia del nuovo ospedale per i bergamaschi e per tutti gli italiani». Ciampi ringrazia, comprende la commozione di Tremaglia e lo abbraccia affettuosamente. Ma il protocollo incombe e bisogna andare.

Ridisceso lo scalone, regala ancora un paio di minuti a una piccola folla che lo aveva aspettato e che aveva salutato appena sceso dall’auto. Saluta alcuni primari, il presidente e il vicepresidente dell’Associazione disabili bergamaschi, Alberto Bacchini e Giulia Riccardi, poi accarezza quasi uno a uno i bambini di un nutrito gruppo di alunni della classi elementari dell’Imiberg, che stendono un lungo striscione su cui campeggia la scritta «Ciao presidente». Lo chiamano a gran voce e lui non si sottrae, salutandoli calorosamente.

Qualcuno intona anche l’inno di Mameli, ma è ormai tempo di andare: ringrazia tutti, saluta e se ne va, senza inaugurare il blocco operatorio.

Comunque soddisfatto Stefano Rossattini. «Indubbiamente – tiene a sottolineare il direttore generale degli Ospedali Riuniti – è stato un momento importante e storico che ci ha riempito di orgoglio. La visita del presidente della Repubblica è il massimo riconoscimento del lavoro di tutto il personale di quest’azienda ospedaliera, dal primo all’ultimo dipendente, che ha fatto grandi i "Riuniti" nella storia della sanità italiana. La presentazione del progetto del nuovo ospedale è stata ugualmente molto significativa perché si è inteso celebrare la continuità tra l’eccellenza che da sempre abita in queste vecchie mura e l’occasione storica di portare la nostra sanità dentro scenari di alta tecnologia. Ringrazio ancora il capo dello Stato per averci dato la possibilità e l’onore di presentargli la nostra realtà, di cui ha riconosciuto il ruolo determinante nella vita della comunità bergamasca. Mi spiace per la mancata inaugurazione del blocco operatorio ostetrico-pediatrico, ma comprendo che in situazioni come queste è difficile pretendere che i programmi restino invariati. Sarà per la prossima volta. Auguriamocelo».

(08/2003)

Alberto Ceresoli

© RIPRODUZIONE RISERVATA