False certificazioni agli immigrati venti denunciati dalla Questura

Era iscritto all’albo degli artigiani, ma la sua azienda praticamente non esisteva, o almeno non aveva mai svolto alcuna attività. Inoltre il titolare - un bergamasco 44enne - non aveva mai versato contributi, anzi in base ai dati dell’inps risultava perfino iscritto nelle liste di disoccupazione. E grazie a questo, tra l’altro beneficiava anche di un alloggio comunale, in quanto considerato indigente.

L’uomo - come accertato dalla Questura di Bergamo - rilasciava a pagamento agli immigrati certificazioni compiacenti grazie alla quali venivano falsificati i documenti di lavoro per ottenere più facilmente il rilascio del permesso di soggiorno.

Per il 44enne è scattata la denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre anche 19 immigrati - 15 senegalesi, un marocchino e tre nigeriani - sono stati denunciati per falso ideologico.

L’indagine era scattata nell’ottobre scorso dopo che, dall’ufficio immigrazione della Questura, era partita la segnalazione di sospette irregolarità nei certificati relativi a un rapporto di lavoro di alcinu extracomunitari con una piccola azienda artigiana di Alzano Lombardo.

Le verifiche della squadra mobile hanno permesso di rintracciate il titolare dell’azienda, il 44enne denunciato, e di identificare gli immigrati che avevano ottenuto «abusivamente» il rinnovo del permesso di soggiorno.

(09/12/2004)

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