Vigili del fuoco: due superfurgoni contro gli incendi

Vigili del fuoco: due superfurgoni contro gli incendiNuovi veicoli per i Vigili del fuoco: possono trasportare fino a 7.600 litri d’acqua E dopo l’11 settembre un mezzo per le sostanze chimiche, batteriologiche e la radioattività

Mezzi nuovi per i Vigili del fuoco di Bergamo che negli ultimi mesi hanno visto rinnovato il proprio autoparco. In precedenza era stata la volta dell’autogru, quindi dell’autoscala, con i suoi 37 metri di sviluppo e prerogative d’uso innovative. Solo un paio di settimane fa, invece, sono arrivati due fiammanti «abp», vale a dire autoserbatoio pompa: mezzi capaci di trasportare qualcosa come 7.600 litri d’acqua e quattrocento litri di schiumogeno.

Motore Mercedes Benz da 280 cavalli, allestimento Bai e 180 quintali di peso, i due nuovi mezzi, dislocati per ora nella sede di via Codussi in sostituzione dei vecchi Iveco 190, sono una vera e propria riserva d’acqua su quattro ruote, ordinariamente utilizzati come supporto ai mezzi d’ordinanza, che in fatto d’acqua hanno un’autosufficienza decisamente più contenuta. E non è tutto: i due nuovi mezzi, montano sul tetto un vero e proprio cannoncino: di quelli indispensabili per domare grossi incendi, capace di riversare sul fuoco sino a un massimo di 3.200 litri d’acqua al minuto.

Certo è che la dotazione fa la differenza. E allora si spiega la qualità del parco mezzi dei nostri Vigili del fuoco, che accanto a veicoli davvero vetusti e comunque un po’ pittoreschi come le vecchie Campagnole e le Fiat 238 utilizzate in passato come ambulanze e ora in attesa di demolizione, presenta anche veicoli tecnologici, non solo sotto l’aspetto della motorizzazione. Si va dagli automezzi che compongono la colonna mobile, pronta a partire in caso di calamità, ai veri e propri mezzi speciali, come il Saf, il nucleo per il Soccorso alpino fluviale, dotato di tutto ciò che serve per gli interventi sia in ambiente montano che in acqua (fluviale e lagunare): ecco quindi corde e verricelli, piuttosto che imbrachi e attrezzatura alpinistica in genere, passando per il gommone.

Altamente specializzato è poi l’Nbcr, un mezzo voluto dopo l’11 settembre e in grado di intervenire in caso di dispersione e ricerca di sostanze chimiche, compreso il materiale batteriologico. È un furgone dove trovano posto maschere, guanti e tute speciali, con tanto di vasche di decontaminazione e un nucleo specifico per la radioattività in grado di ricercare e misurare le radiazioni alfa, beta e gamma.

E se questi possono essere ritenuti i fiori all’occhiello della dotazione bergamasca, che a seconda delle necessità viene smistata ai distaccamenti provinciali di Zogno, Clusone, Treviglio, Lovere, Romano e Orio, in attesa che apra i battenti il polo di Dalmine, ci sono poi tutti gli altri mezzi che quotidianamente sono al servizio dei nostri Vigili del fuoco: un centinaio di veicoli in tutto, che devono essere periodicamente controllati sotto l’aspetto dei propulsori e degli allestimenti. Un compito complesso, a cui provvede una vera e propria squadra: una decina di uomini che devono assicurare la perfetta funzionalità ed efficienza dei mezzi, che controllano e ricontrollano anche il più piccolo particolare, per evitare che qualcosa si guasti o non funzioni proprio in emergenza. Ad aiutarli in tutto ciò, negli ultimi tempi, un programma di gestione fornito direttamente dal Ministero: lo chiamano Gac (Gestione automezzi comando) e mette in rete la situazione dei veicoli. Come dire, tutti schedati e controllati in ogni istante, per una gestione oculata di veicoli quanto mai costosi, che nella sede cittadina comprendono anche un’Alfa 156 di rappresentanza, due grossi fuoristrada a servizio degli ufficiali e un piccolo Colibrì 400, il mezzo baby dei Vigili del fuoco di Bergamo, che raramente si vede circolare ma che ha la sua funzione in realtà urbane storiche come la nostra, con strade strette e vicoli inaccessibili.

(09/08/2004)

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