Artistico, troppi alunni in classe
Sarà sciolta: scoppia la protesta

Dovrà essere smembrata in 48 ore la classe seconda C del Liceo Artistico presso l’Itc Belotti in quanto «soprannumeraria» e non autorizzata rispetto agli organici assegnati dalla Direzione regionale attraverso l’Ufficio scolastico provinciale. Infatti gli iscritti alle seconde sono 194 allievi, che divisi su otto sezioni raggiungono la media di 24,1 studente per classe, al di sotto dei 25 alunni necessari per aprire una nuova sezione. La classe fantasma è quasi costata il posto alla preside Gabriella Lo Verro, che il 25 novembre è stata convocata a Milano dal Direttore Scolastico Regionale Giuseppe Colosio.

Il 26 novembre alle 18 presso la sede di via Tasso la dirigente ha convocato un Consiglio di classe straordinario della II C per spiegare l’accaduto. I genitori, che erano stati allertati già un paio di settimane fa, hanno già richiesto la documentazione per capire che cosa sia successo e se esistano gli elementi per un ricorso al Tar. «Decideremo dopo avere ascoltato la preside - osserva la rappresentante di classe Silvia Garbelli - quello che è certo è che i ragazzi pagano errori altrui. Se la classe sarà smembrata, cambieranno insegnanti, libri, compagni. Non accettiamo che avvenga in corso d’anno. Fra l’altro le motivazioni della preside per una classe in più sono legate e preoccupazioni per la sicurezza. Aule sovraffollate non credo piacciano a nessun genitore, non solo a noi della II C».

Tutto comincia il marzo scorso, quando, sulla previsione di 222 alunni iscritti al secondo anno di corso per l’anno scolastico 2009-2010, nella determinazione dell’organico di diritto vengono previste le 9 sezioni già funzionanti. A luglio, però, gli iscritti alle seconde risultano 203, in pratica una classe in meno. Infatti al 31 agosto l’organico di fatto (ricalcolato cioè sull’utenza effettiva) viene assegnato per otto seconde. L’Usp, in base ai numeri e i parametri di legge (1,96 metri quadri per allievo nel calcolo dell’ampiezza delel aule), sconsiglia la preside di aprire un’altra classe; la dirigente oppone motivazioni di sicurezza: le classi del liceo permettono di ospitare solo un numero ridotto di allievi a causa dei grandi banchi necessari al disegno.

La Provincia, responsabile degli edifici scolastici delle scuole superiori, il 23 settembre invia all’Usp e alla dirigente una valutazione della disponibilità di spazi, osservando che a un’aggiornata ispezione risultano inutilizzabili in sede un’aula da 26 alunni e due laboratori e che quindi - si evince dal contorto burocratese - essendo l’istituto già disperso in tre sedi e perciò impossibilitato a ottimizzare gli spazi oltre quello che fa già, ci possono essere conseguenze «sull’effettiva rispondenza alle esigenze dell’istituto degli spazi a disposizione».

Il 3 ottobre un’ispezione dell’Asl a scuola verifica che effettivamente le aule possono contenere solo un certo numero di banchi. All’inizio dell’anno scolastico, all’Artistico partono comunque 9 seconde, anche se il 14 settembre gli iscritti effettivi in seconda sono scesi a 194. L’organico docente necessario viene ricavato chiedendo ai docenti di fare ore di insegnamento in più o completando spezzoni d’orario.

Intanto la Direzione generale regionale, in base ai riscontri amministrativi (in pratica la differenza tra il costo dell’organico stabilito e il costo effettivo del personale) configura la possibilità di un illecito amministrativo e il 16 novembre il direttore generale dispone un’ispezione. I sindacati Scuola Cisl Cgil e Uil scrivono al direttore generale una lettera di sostegno alle ragioni di sicurezza addotte dalla preside, consci però che la legge parla di numeri e standard, ma non della dimensione dei tavoli. Alla convocazione del 25 novembre alla Direzione generale regionale, la preside del liceo artistico è stata accompagnata dal segretario provinciale della Uilscuola, Cesare Maggiore, che così riferisce l’esito dell’incontro: «Il direttore generale Giuseppe Colosio ha stabilito lo scioglimento della II C perché la classe non è giustificata dai numeri previsti dalla legge e infatti non è stata autorizzata dall’Ufficio Regionale. L’alternativa è che la dirigente paghi all’Amministrazione, per l’organico extra, circa 450.000 euro l’anno».

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