Nei guai 321 bergamaschi
sospettati di essere evasori

Formalmente sono iscritti nei registri dell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) ma, di fatto, potrebbero aver mantenuto in Italia i propri interessi familiari ed economici. Per questo l’Agenzia delle Entrate della Lombardia sta valutando la posizione di 4.243 soggetti che risultano residenti nei paesi a fiscalità privilegiata, i così detti «paradisi fiscali».

Le attività messe in atto dall’Agenzia in questo ambito rientrano in un più ampio programma di azioni che mira a contrastare i comportamenti evasivi ed elusivi, a recuperare le imposte evase e a far «rientrare» in Italia i soggetti per cui è riscontrato un espatrio fittizio.

Nel corso della conferenza stampa di giovedì 26 novembre Carlo Palumbo, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, ha spiegato che «il fenomeno è piuttosto rilevante in Lombardia, dove si concentra circa il 15% dei 29.153 italiani iscritti all’Aire. Le attività investigative - ha continuato Palumbo - sono state disposte per la presenza di significativi indizi che fanno presumere in Italia il vero centro delle attività del cittadino. In questo senso, l’Agenzia ha a disposizione strumenti di indagine particolarmente efficaci».

Milano, con 1.993 cittadini, è la prima provincia della regione per numero di soggetti residenti nei paradisi. Seguono i territori provinciali di Monza e Brianza con 481 soggetti, Varese con 415, Bergamo con 321 e Brescia con 300. Fra le mete privilegiate il Principato di Monaco, con 942 cittadini, l’Uruguay, 612, e l’Ecuador, 477.

Diversi gli elementi che portano il fisco a presumere la reale permanenza in Italia del soggetto. I più comuni sono: contratti di locazione o possesso di fabbricati, capannoni commerciali ed aziende; contratti di erogazione di energia elettrica, acqua e gas; movimenti di capitali da e verso l’Italia; mantenimento di una partita Iva aperta.

Nell’attività di indagine, peraltro, è fondamentale l’apporto che i Comuni riescono a fornire grazie alla precisa conoscenza del proprio territorio di riferimento. L’Agenzia ha licenziato proprio in questi giorni i vademecum che le amministrazioni comunali potranno utilizzare nell’attività di contrasto all’evasione fiscale.

La normativa sull’emersione delle attività detenute all’estero che permette, entro il 15 dicembre 2009, la regolarizzazione dei capitali e patrimoni detenuti oltre confine e non dichiarati al 31 dicembre 2008, rappresenta per il contribuente l’ultima possibilità per sanare la propria posizione fiscale evitandogli di incorrere nelle pesanti sanzioni previste, che sono state ulteriormente inasprite da una norma in vigore dallo scorso luglio.

Inoltre la normativa mette al riparo il contribuente anche dall’inversione dell’onere della prova, in base alla quale quest’ultimo deve dimostrare che le attività detenute all’estero in violazione degli obblighi di monitoraggio (compilazione del modulo RW della dichiarazione dei redditi) non sono frutto di evasione fiscale.

In Lombardia l’Agenzia ha recentemente inviato oltre 4 mila lettere a soggetti potenzialmente interessati alla regolarizzazione o al rimpatrio dei capitali o patrimoni non dichiarati.

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