Specie protette, la Regione
blocca la caccia in deroga

Via libera in Consiglio regionale alla legge presentata dal capogruppo dei Verdi Democratici Carlo Monguzzi, con la quale viene di fatto eliminata la possibilità di continuare a praticare per la stagione corrente la caccia in deroga, che in ogni caso non poteva comunque protrarsi oltre 31 dicembre. Il provvedimento è approvato con 44 voti favorevoli e una sola astensione, e modifica la legge regionale n.24 del 2008 sulla caccia in deroga, abrogando il comma 1 dell’articolo 4.

«E’ un atto dovuto anche se non condiviso – ha spiegato il presidente Carlo Saffioti - con il quale recepiamo l’invito formulato lo scorso 10 dicembre dal Presidente della Corte di Giustizia Europea in una ordinanza rivolta alla Repubblica Italiana. L’auspicio è ora quello di poter riproporre la caccia in deroga il prossimo anno senza incorrere nella contrarietà della Corte».

Con la sua ordinanza la Corte di Giustizia Europea ha lamentato la non conformità della legge lombarda alla Direttiva Europea in materia venatoria e ha evidenziato altresì che la prosecuzione della caccia alle specie protette autorizzata dalla legge lombarda n.24 del 2008 avrebbe potuto causare un danno grave al patrimonio faunistico e ornitologico.

Soddisfazione per l’approvazione della legge è stata espressa dal Capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi, che già in passato si era fortemente opposto alla caccia in deroga denunciando l’illegittimità dei provvedimenti adottati. Nel merito è intervenuto anche Battista Bonfanti (Centro Sinistra per la Lombardia), che ha evidenziato la necessità di provvedimenti favorevoli alla pratica venatoria rispettosi delle normative vigenti: «E’ da quindici anni - ha detto Bonfanti - che la Regione Lombardia vede ogni volta bocciati i suoi provvedimenti sulla caccia in deroga, evidentemente qualcosa non funziona».

Interventi che hanno ribadito gli stessi concetti espressi da Bonfanti sono stati fatti anche da Stefano Zamponi (IdV) e Luciano Muhlbauer (Rif.Com.), mentre gli esponenti di maggioranza hanno evidenziato come, con l’approvazione di questo provvedimento, si dovrebbe ora evitare di incorrere in eventuali contravvenzioni da parte della Corte Europea, avendo comunque garantito la pratica venatoria in deroga per quasi tutta l’intera stagione.

Via libera a maggioranza anche a un ordine del giorno collegato alla legge, illustrato da Pietro Macconi (AN-PdL) e sottoscritto anche da Carlo Saffioti (FI-PdL) e Vanni Ligasacchi (AN-PdL), con il quale si impegna la Giunta regionale ad istituire entro 30 giorni una commissione di esperti in campo giuridico, faunistico, ornitologico e venatorio, al fine di produrre entro tre mesi una relazione al Consiglio regionale che contenga una valutazione di possibili percorsi normativi capaci di consentire al legislatore regionale di formulare proposte sul prelievo in deroga legittime e rispettose della sentenza della Corte di Giustizia del 10 dicembre.

«Da troppi anni ormai la maggioranza di centro destra sottopone la Lombardia a pesanti procedure di infrazione e quindi a future multe dell’Unione Europea per queste leggi - scrive Marcello Saponaro, consigliere regionale del Pd - leggi “bracconiere” che consentivano di cacciare in contrasto alle norme superiori. Anche se formalmente la caccia in deroga è stata cancellata solo per i pochi giorni rimanenti di attività venatoria, politicamente e sostanzialmente è stata abrogata per sempre. Oggi con l’approvazione di questa legge, è stato fatto un passo avanti verso la legalità che dovrebbe trovare d’accordo anche i cacciatori che non vogliono rinunciare a un’attività venatoria sostenibile, rispettosa della biodiversità, che inizia con il rispetto delle norme europee per la protezione dei piccoli uccelli».

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