Studenti al lavoro al Museo
per studiare scheletri antichi

Il ragazzo appoggia il teschio sul tavolo, poi prende uno strumento che ricorda vagamente una tenaglia. O forse un compasso. Dice Stefano che frequenta la quarta liceo scientifico al Mascheroni: «È un calibro a branchie ricurve, uno strumento che ho scoperto in questi dieci giorni di stage qui al museo archeologico. Serve per misurare con precisione le superfici, lo applico a questo osso parietale e a questo altro, poi all’arco frontale... È il teschio di un longobardo, era un uomo alto attorno al metro e settanta...».

I ragazzi lavorano nel sottotetto della Cittadella, nei laboratori del Museo archeologico; arrivano dal liceo Mascheroni per uno stage di dieci giorni realizzato grazie a un accordo fra Sovrintendenza della Lombardia, diretta da Raffaella Poggiani Keller, museo e scuola. È la prima esperienza di questo genere in Lombardia. Dieci ragazzi per dieci giorni per dieci scheletri, provenienti dalla necropoli di Bariano, quella rintracciata nel perimetro dell’ex convento dei Neveri, ristrutturato a cura di un privato cittadino che ha messo a disposizione anche i fondi per l’indagine archeologica.

Lo stage di «osteologia» è stato organizzato dal Museo archeologico di Bergamo e dall’Osteoarc Lab: i dati ottenuti saranno inseriti in una banca dati gestita dal Labanof (laboratorio di antropologia e odontologia forense) dell’Università di Milano, banca dati che consta di oltre duemila scheletri analizzati provenienti da siti archeologici lombardi.
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