Rapina a Ghisalba, nuovi particolari sull’ostaggio

Sono emersi nuovi particolari sulla dinamica della rapina messa a segno ieri sera al supermercato Ld di Ghisalba. Per garantirsi la fuga i banditi hanno infatti costretto, sotto la minaccia di una pistola, il responsabile del supermercato e un’impiegata a salire in auto e ad accompagnarli per circa un chilometro, fino in aperta campagna. I banditi - che erano in due, quasi sicuramente non italiani - hanno agito con il volto coperto da passamontagna. Sono entrati in azione all’orario di chiusura del supermercato, quando all’interno dell’Ld - che si trova lungo la provinciale Francesca, fuori dal centro abitato di Ghisalba - non c’era ormai più nessun cliente.

Il bottino del colpo è di 20 mila euro, pari all’incasso della giornata. Due dei banditi sono entrati nel supermercato e hanno messo a segno il colpo. Poi hanno minacciato il responsabile del punto vendita - un ventottenne di Ghisalba - puntandogli contro una pistola: assieme a un terzo malvivente lo hanno quindi costretto a salire sulla sua auto, un’Audi A4 station wagon. Lo stesso trattamento è stato riservato anche a una giovane dipendente del supermercato, costretta anche lei a salire sull’auto del direttore. I tre malviventi e i due ostaggi si sono allontanati dal punto vendita. Alla guida dell’auto c’era il responsabile del supermercato.

I due ostaggi sono stati costantemente tenuti sotto la minaccia della pistola, ma non sono comunque stati percossi. I malviventi li hanno anzi tranquillizzati, dicendo che li avrebbero liberati prima possibile. Infatti dopo circa un chilometro i tre banditi sono scesi dall’auto e hanno liberato il responsabile del supermercato e l’altra dipendente: il fatto, secondo le dichiarazioni dei due testimoni, sarebbe avvenuto in aperta campagna.

(11/01/2004)

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