Adunata: Bergamo chiude
in un tripudio di applausi

Bergamo, Bergamo, Bergamo. Cori da stadio e appluasi, di quelli che strappano la pelle dalle mani. Si è chiusa così l'83ª adunata nazionale degli alpini. Bergamo nè è stata il cuore e la mente. Bergamo ha curato l'accoglienza e i dettagli. Neppure la pioggia, nella prima mattinata e poi dal tardo pomeriggio, è riuscita a rovinare la festa.

Bergamo, Bergamo, Bergamo. Cori da stadio e appluasi, di quelli che strappano la pelle dalle mani. Si è chiusa così l'83ª adunata nazionale degli alpini. Bergamo nè è stata il cuore e la mente. Bergamo ha curato l'accoglienza e i dettagli. Neppure la pioggia, nella prima mattinata e poi dal tardo pomeriggio, è riuscita a rovinare la festa.

La testimonianza più bella di quanto gli alpini siano nel cuore della gente orobica è stata la presenza, incessante, ininterrotta, calda, della gente lungo le transenne: anche dopo 12 ore di sfilata, inzuppati, i bergamaschi non si sono tirati indietro, anzi.

L'arrivo dello storico striscione «Berghem de sass» ha scatenato tutti: applausi, cori, danze. Un'ovazione ha salutato il passaggio dei vertici dell'Ana, in testa il presidente Antonio Sarti. Urla di gioia per il passaggio dei sindaci, guidati da quello di Bergamo Franco Tentorio. Un'esplosione di gioia e di simpatia per le donne impegnate nella politica in terra Bergamasca.

È stata un'adunata memorabile, che ha portato a Bergamo mezzo milione di persone: alpini, familiari, amici, curiosi. Bergamo per un giorno è stata il cuore dell'Italia intera: una città felice di aver ospitato di nuovo, dopo 24 anni, le penne nere.

La sfilata era partita alle 9.10 con lo striscione «Associazione nazionale alpini presenti con forza verso il futuro», sotto una fitta pioggia. Subito dietro la bandiera di guerra e la fanfara militare. Una folla oceanica già dalle 6 si era posizionata dietro le transenne che delimitavano il percorso per assistere allo spettacolo.

Sette sono stati i settori in cui si è suddivisa la sfilata: dopo i gonfaloni, gli alpini decorati e i reduci, dopo le rappresentanze ufficiali è toccato alle delegazioni straniere. Poi tutte le regioni italiane, cominciando dalla Liguria per finire con l'Emilia, la Lombardia e infine Bergamo.

Festa nella festa, poco prima delle 12, i tre passaggi delle Frecce tricolori, che hanno dato grande spettacolo. Tutti con il naso all'insù, tra applausi e urla di gioia.

Ultimo atto le celebrazioni con l'ammainabandiera e il passaggio di consegna delle insegne dell'adunata da parte del sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, a Sergio Chiamparino, primo cittadino di Torino, città che nel 2011 ospiterà l'annuale festa delle penne nere.


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