Pontida, c'è il raduno leghista
Maxi statua di Alberto da Giussano

E' tutto pronto per il tradizionale raduno della Lega Nord sul prato di Pontida. L'appuntamento, giunto alla sua 26ª edizione, è per domenica mattina, per una Pontida che, visti i numeri della vigilia, si preannuncia da record e con diverse novità, la prima delle quali sarà rappresentata da una statua di Alberto da Giussano, alta circa 10 metri, collocata alla destra del palco.

Sotto il palco campeggerà la scritta ‘Fratelli su Libero Suol'. Intorno al prato ci saranno circa un centinaio di gazebo che ospiteranno le associazioni padane, i media padani, le sedi nazionali della Lega Nord e gli immancabili punti di ristoro. Verranno, inoltre, affissi intorno al prato circa 200 manifesti riproducenti il solenne giuramento pronunciato il 7 aprile del 1167 a Pontida.

Per l'allestimento del palco, l'organizzazione dell'evento, la gestione dei gazebo ed il servizio d'ordine saranno impegnati oltre 500 volontari. Per raggiungere Pontida la base leghista ha allestito oltre 200 pullman (ma il dato è ancora parziale e il numero potrebbe aumentare ulteriormente), a cui vanno aggiunte diverse carovane di auto o moto organizzate dalle singole sezioni cittadine o proviciali.

Come da tradizione, inoltre, moltissimi partecipanti sceglieranno di raggiungere Pontida già nella giornata di sabato e trascorrere la notte della vigilia, allietata da canti, musica e dal tradizionale falò di mezzanotte organizzato dai Giovani Padani, dormendo in tenda direttamente a ridosso del pratone oppure in camper o roulotte nelle aree circostanti.

IL PROGRAMMA - Domenica, dalle 10, si apre il raduno. Introdotti dallo speaker (assessore regionale all'Urbanistica) Daniele Belotti sul palco, in attesa del discorso di Umberto Bossi, interverranno per primi i padroni di casa, i bergamaschi: dal sindaco di Pontida, e deputato, Pierguido Vanalli che parlerà in rappresentanza dei primi cittadini, al segretario provinciale Cristian Invernizzi, fino al presidente della Provincia, Ettore Pirovano. Poi i rappresentanti dei media di partito, del Movimento giovani padani e dei direttivi nazionali.

Parleranno i numeri uno delle segreterie di Valle d'Aosta, Alto Adige, Trentino, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Romagna ed Emilia. Chuideranno la carrellata delle segreterie Giampaolo Gobbo, dal Veneto e Giancarlo Giorgetti, numero uno della Lombardia. Alle 11,30 sarà la volta degli esponenti istituzionali: da Francesco Speroni, capodelegazione al Parlamento europeo a Federico Bricolo e Marco Reguzzoni, capigruppo rispettivamente al Senato e alla Camera dei deputati. Poi i neoeletti presidenti di Regione, Roberto Cota (Piemonte) e Luca Zaia (Veneto), seguiti da Rosi Mauro, segretario del Sin.Pa, il sindacato padano. In seguito, con il ministro Roberto Maroni, i «big» bergamaschi: Roberto Castelli, viceministro alle Infrastrutture, e Roberto Calderoli, ministro è coordinatore delle segreterie nazionali.

L'intervento di Umberto Bossi, attesissimo – Pontida per i lumbard è momento catartico in cui «il capo» detta la linea – è in programma alle 12,30. Facile dire che l'argomento centrale sarà il federalismo, con gli sviluppi (anche ministeriali) all'interno del governo e le prese di posizione sulla riforma da parte degli enti locali (Regioni in primis). Chiuderà il raduno il giuramento dei neoeletti consiglieri regionali. Ed è certo che risuonerà il Va' Pensiero.

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