Ragazza di Calolziocorte intossicata dopo aver bevuto acqua da una bottiglietta

Controlli serrati in tutta la provincia. Un caso sospetto anche a Treviglio

Non ho bevuto senza pensarci, ho controllato bene prima di aprire quella bottiglia. L’ho agitata, non c’erano fori, non ho visto schiuma. Pensavo fosse sicura. Quando però l’ho portata alla bocca, nel bere un solo, piccolissimo sorso, ho sentito un bruciore forte. E poi l’odore pungente, simile a quello dell’ammoniaca. Non ho nemmeno fatto in tempo a pensare, che già mi girava la testa».

È il racconto di R. A., 17 anni, residente a Calolziocorte, dopo aver bevuto da una bottiglietta d’acqua da mezzo litro comprata in un panificio del paese. La ragazza ieri è finita all’ospedale per intossicazione. Trasportata da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso del «Manzoni» di Lecco, ora sta bene. Dimessa dopo qualche ora, ha raccontato che i medici le hanno riscontrato «una lieve gastrite, causata dall’ingestione di liquido con una componente tossica. Mi hanno somministrato un farmaco e, dopo alcuni controlli, mi hanno dimessa».

La giovane, che dice di non aver utilizzato bicchieri e di aver bevuto direttamente dalla bottiglia, è certa che il malore sia stato provocato dall’acqua ingerita e non da altri fattori. «Mentre mi trovavo in ospedale, i dottori con un tampone hanno svolto alcune analisi sull’acqua. L’hanno fatto davanti a me, parlavano di composizione alterata. Probabilmente c’erano tracce di ammoniaca. Del resto, l’odore che emanava era molto forte». Bottiglia sabotata? Eppure, questa volta, nella plastica del contenitore come in quella del tappo, pare non ci fosse alcun foro.

Anche nella nostra provincia i casi, fortunatamente senza danni alle persone, si moltiplicano mentre restano serrati i controlli: ieri una donna di Treviglio , dopo aver acquistato in un supermercato della città una bottiglia di acqua da un litro e mezzo, ha notato aprendo il tappo un odore acre, molto simile a quello della candeggina e l’ha quindi consegnata ai carabinieri della Compagnia di Treviglio, che si occuperanno delle analisi. Sempre ai carabinieri è stata portata, giovedì, una bottiglia di gassosa il cui liquido presentava odore sospetto. Il proprietario, residente a Fara d’Adda , aveva comperato la bibita alcune settimane fa. Altri casi simili, per i quali è già stata esclusa la manomissione, si sono verificati a Canonica d’Adda e Romano di Lombardia.

(13/12/03)

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