Dalla «Paolo Belli» un nuovo regalo all’ospedale

Dalla «Paolo Belli» un nuovo regalo all’ospedaleNei locali della Medicina cardiovascolare un day hospital per i malati oncologici ed ematologici

Dopo essere riusciti a realizzare un laboratorio di terapia cellulare tra i più sofisticati d’Europa - il «Gilberto Lanzani» all’ex «Matteo Rota» di via Garibaldi - potevano anche prendersi un meritato periodo di riposo. Ma ai volontari della «Paolo Belli» stare con le mano in mano non piace, soprattutto se le cose da fare non mancano. Da qui, l’ultimo progetto messo a punto proprio in queste ore: la realizzazione dei nuovi ambulatori di Day hospital dell’Ematologia e dell’Oncologia medica degli Ospedali Riuniti, oggi alle strette rispetto alle esigenze dei malati.

«Attualmente - spiega Tiziano Barbui, direttore del Dipartimento clinico sperimentale di Oncologia ed Ematologia degli Ospedali Riuniti - il Day hospital è lontano dalla degenza di Ematologia, dai Servizi di Radiologia, dal Centro trasfusionale e dall’Unità di manipolazione chemioterapici antiblastici e non offre condizioni di particolare comfort ai pazienti in attesa del proprio turno. Così abbiamo cercato di vedere se era possibile trovare una nuova sistemazione, una "sfida" che l’associazione Paolo Belli ha subito raccolto, così come la direzione sanitaria dell’ospedale, che ha identificato l’area dell’attuale Medicina cardiovascolare (in procinto di trasferirsi, il prossimo mese di aprile, nella nuova "Casa del Cuore" - n.d.r.) come luogo da trasformare in day hospital ematologico. Credo si tratti di una buona idea e che gli spazi proposti - all’incirca 1.500 metri quadrati - dovrebbero essere adeguati alle esigenze dei nostri pazienti».

Alessandro Caneva Zanini, l’ingegnere della «Paolo Belli», e Roberto Canavesi, l’architetto dell’Aob, l’Associazione oncologica bergamasca, sono già al lavoro da qualche settimane per stendere il progetto dei nuovi ambulatori, utili sia ai pazienti ematologici sia a quelli a colpiti da tumore seguiti dall’Unità operativa di Oncologia medica, diretta da Roberto Labianca. Ancora da quantificare l’impegno economico necessario per raggiungere questi nuovo obiettivo, ma sarà certamente rilevante, come del resto vuole la «tradizione» della «Paolo Belli». Già nel 1997, infatti, l’associazione cittadina spese quasi un milione di euro per ristrutturare l’area dedicata al trapianto di cellule staminali emopoietiche dell’Unità operativa di Ematologia, dove dei venticinque posti letto disponibili (più uno di Pronto soccorso), undici sono dedicati a questa delicata attività. Sempre a favore del Dipartimento retto da Barbui, la «Paolo Belli» aveva poi donato 500 mila euro per la realizzazione di un laboratorio specialistico divisionale, un’area di 250 metri quadrati dove vengono garantite le procedure di diagnostica ematologica delle malattie ematologiche neoplastiche o della coagulazione.

Il laboratorio di terapia cellulare «Lanzani», recentemente inaugurato nell’ex «Matteo Rota», è l’ultimo sforzo della «Paolo Belli» - circa 5 miliardi di vecchie lire -, ma, conclude Barbui, «deve essere ricordato che l’associazione ha realizzato anche la "Casa del Sole", di fronte all’ospedale, un centro di accoglienza costato un milione e 800 mila euro dove, del tutto gratuitamente, sono disponibili undici appartamenti per i malati e i loro familiari che hanno necessità di soggiornare in città tra un ciclo di cure e l’altro».

(13/02/2004)

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