Mantovano: «Pericolo eversivo
ma è tutto sotto controllo»

Arresto da «prova tv», più tutele per gli steward privati, prevenire la violenza dentro e fuori gli stadi, evitando che possa assumere un profilo eversivo. Dopo la guerriglia scatenata dagli ultrà alla Bèrghem Fest ne parliamo con il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano.

L'intervista integrale al sottosegretario su L'Eco di Bergamo oggi in edicola

Reintrodurre l'arresto da «prova tv», aumentare le tutele per gli steward privati e mantenere alta la guardia per prevenire la violenza dentro e fuori gli stadi, evitando che possa assumere un profilo «eversivo». Dopo la guerriglia scatenata dagli ultrà atalantini alla Bèrghem Fest di Alzano contro il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il governo va avanti.

Ne parliamo con il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (Pdl). Che sui fatti di mercoledì sera assicura: «Le indagini sono in corso e individueremo i responsabili della vicenda».

E aggiunge: «Il rischio eversivo legato alle tifoserie c'è, ma è sotto controllo».

Onorevole Mantovano, il governo sceglie la linea dura contro i tifosi violenti? «La definirei linea di serietà, che non inizia ora, ma è partita con i decreti sportivi proposti dal ministro dell'Interno Pisanu, aggiornati e ampliati con Amato e oggi intensificati da parte del ministro Maroni. L'obiettivo non è blindare gli stadi o inasprire le misure punitive-restrittive, ma far diventare lo stadio un luogo dove si va senza timori».

Un obiettivo ancora lontano. «Tanto è stato fatto e i risultati lo attestano. La polizia e i carabinieri negli stadi sono stati sostituiti dagli steward, c'è stato un decremento dei fatti di violenza dentro gli impianti. Si è ben operato, certo ora bisogna andare avanti».

Con la tessera del tifoso? «Non è la bacchetta magica, ma è uno strumento per precludere le trasferte ai violenti che non meritano di vedere le partite e ne approfittano per scatenare la violenza».

L'intervista integrale su L'Eco in edicola sabato 28 agosto

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