Preferisce non rispondere
Il marocchino resta in carcere

Bouchta El Mouchiqui, 38 anni, il marocchino accusato di aver picchiato e accoltellato all'addome la fidanzata Nicoletta Gaspani, 25 anni, di Capriate, facendole perdere il loro bambino, che portava in grembo (era incinta di tre mesi), si è avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio avvenuto stamattina, venerdì 3 settembre, davanti al gip Patrizia Ingrascì nel carcere di via Gleno

Il fermo è stato comunque convalidato e l'extracomunitario, originario di Fez e difeso dall'avvocato d'ufficio Simona Russo,, resterà così in carcere in attesa degli sviluppi dell'inchiesta. Il marocchino era stato rintracciato a Suisio (dove abita la sorella) dalla squadra mobile della questura di Bergamo, dopo tre giorni di fuga. Bouchta El Mouchiqui è in stato di fermo con le accuse, per il momento, di tentato omicidio e sequestro di persona.

In relazione alla perdita del feto a cui la sua ragazza è andata incontro, gli inquirenti per ora si riservano. Con tutta probabilità andrà stabilita dal punto di vista medico l'effettiva relazione con la violenza subita; relazione che, se confermata, porterebbe il marocchino ad essere accusato anche di aver procurato l'aborto alla ragazza.

Intanto la ragazza è fuori pericolo: sottoposta a intervento chirurgico agli Ospedali Riuniti per via della coltellata ricevuta, è uscita dalla terapia intensiva e si sta riprendendo. Secondo i medici dovrà però restare ricoverata almeno per circa una decina di giorni. La coltellata, fra l'altro, le aveva causato anche una peritonite.

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