Sondrio chiude il Passo San Marco
Rifugisti e Mezzoldo insorgono

Passo San Marco chiuso da venerdì scorso. E così presto, a inizio ottobre, probabilmente, non succedeva da anni. Il valico fra Val Brembana e Valtellina è interrotto dalla parte di Sondrio «per una gelata sulla strada», dicono, cosa che naturalmente non consente il transito tra le due province. Lo stop dal rifugio Alpe Lago, sul versante valtellinese, a circa sette chilometri dal passo. Risultato: i cartelli in territorio bergamasco informano che il passo è chiuso, si riduce l'afflusso di turisti e chi lassù possiede delle attività commerciale protesta.

La Provincia di Sondrio, inoltre, ha posto, qualche chilometro dopo l'abitato di Albaredo San Marco, una sbarra che dovrebbe impedire il transito ai veicoli. Ma di fatto molti automobilisti transitano ugualmente perché la sbarra è posizionata nell'unico punto in cui accanto alla strada c'è uno spiazzo sterrato che permette di superare l'ostacolo e proseguire.

Nonostante il divieto, quindi, durante lo scorso fine settimana, qualcuno ha percorso il tratto chiuso, rischiando una multa e 4-5 punti in meno dalla patente. «Quando venerdì ho letto l'ordinanza della Provincia di Sondrio – spiega il vicesindaco di Mezzoldo Saltarelli Emiliano – il giorno dopo ho inviato un telegramma di protesta al comune di Albaredo per San Marco, a quello di Morbegno, alla Comunità montana della Valtellina, alla Provincia di Sondrio e a quella di Bergamo. Non c'è alcun motivo per chiudere la strada, non c'è neve e la strada è libera. Più di così il nostro comune non può fare».

Lamentele anche da chi in cima al passo lavora. «La strada è assolutamente percorribile – dice Giuseppe Rossi, gestore del rifugio "Ca' San Marco" – È assurdo che venga chiusa così presto, anche solo temporaneamente. Per noi è un danno, e lo è pure per Morbegno».

«Nei giorni scorsi è nevicato oltre 1.800 metri di quota – taglia corto l'assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Sondrio Silvana Snider, la strada è gelata e ci sono state piccole frane. Abbiamo chiuso per motivi di sicurezza. La riapriremo se le temperature dovessero di nuovo rialzarsi».

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