Il castello di San Vigilio

Il castello di San Vigilio è posto a 496 metri di quota in posizione strategica nei confronti della Val Brembana e della Val San Martino e domina la Città Alta. Venne realizzato probabilmente nell’alto medioevo e restaurato e ricostruito in varie riprese fino al Seicento. Viene citato nell’894 quando Arnolfo (figlio di Carlo Magno) assediò il castello e lo rase al suolo. Venne ricostruito in periodo comunale, nel 1167, per fare fronte alle invasioni di Federico Barbarossa. Nei pressi del castello esisteva da tempo una chiesa detta la Cappella, dedicata a Santa Maria Maddalena. Ma della Cappella non è stata trovata traccia. Lavori importanti vennero intrapresi da Venezia a partire dal 1487. Fu inserito un grande portale che guardava la città, demolito, per ragioni ignote, nel 1829.

Nel 1596 Giovanni da Lezze scrisse che la «vecchia fortezza» aveva una misura di 106 passi e aveva tre cortine e quattro torrioni rotondi costituiti da «prede vive azure alla rustica» e ogni torrione «ha per dentro alcuni vacui o case matte in volto e con scale facili». Giovanni da Lezze parla di dieci pezzi di artiglieria che stanno attorno alla piazza superiore della fortezza, coperti da caselli in legno. In mezzo alla piazza si trova una cisterna profonda (come si nota ancora oggi) che raccoglie acqua in parte piovana e in parte sorgiva. La «cappella» – informa ancora da Lezze riferendosi al castello – era custodita da un capitano con cinquanta fanti. «Inoltre un bombardiere dorme obbligatoriamente nella cappella con il compito di custodire le munizioni restando le chiavi presso il cappellano».

Le vicende del forte non si fermano al Cinquecento, ma procedono nei secoli. Un intervento sulle antiche strutture – necessario per impedire il degrado – e degli scavi archeologici potrebbero oggi offrire nuove, magari sorprendenti, informazioni.(16/02/2004)

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