Lizzola, Posta aperta soltanto il giovedì

I residenti: disagio soprattutto per gli anziani. L’ente: emergenza sino a fine febbraio

«Per motivi tecnico-amministrativi si comunica che l’Ufficio postale di Lizzola, ricadente nel comune di Valbondione, dal 12 gennaio al 27 febbraio 2004 resterà aperto nei soli giorni di giovedì: il 15-22-29 gennaio e il 5-12-19 e 26 febbraio. Nelle stesse date resterà chiuso l’Ufficio postale di Valbondione. Il 31 gennaio gli uffici di Lizzola e di Valbondione resteranno aperti. Il servizio recapito sarà svolto regolarmente».

Questo l’avviso, a firma del direttore provinciale delle Poste italiane spa Egidio Siciliano, spedito al Comune di Valbondione e affisso all’entrata degli Uffici postali sia di Valbondione che di Lizzola. Un comunicato che ha subito destato preoccupazione tra la gente della borgata alpina sopra Valbondione, nota stazione invernale.

Ieri mattina Lizzola (nella foto di Fronzi), coi suoi 285 residenti (140 maschi e 145 femmine, per un totale di 124 famiglie), imbiancata dalle ultime abbondanti nevicate, sembrava un paesino fantasma. E la notizia dell’ennesimo problema non aiutava certo a superare la sensazione di isolamento.

«Siamo preoccupati – ha affermato Martina Semperboni, pensionata di 70 anni – per il nostro ufficio postale. Un tempo era aperto tutti i giorni, poi per tre giorni la settimana (il martedì, il giovedì e il sabato) e ora soltanto il giovedì. Non vorremmo che facesse la fine di quello di Fiumenero che, dopo parecchi tira e molla, è stato chiuso». Carla Semperboni, negoziante di 54 anni, e Anna Maria Regio, 47 anni, aggiungono: «Noi che viviamo in montagna siamo già penalizzati per un sacco di servizi che non abbiamo e per i quali dobbiamo raggiungere Valbondione, Clusone o anche Bergamo. Ci sono anziani che non hanno l’auto e hanno bisogno dei servizi postali per il ritiro della pensione, per far fronte alle scadenze di vari pagamenti. Come potranno farlo con serenità se l’ufficio apre soltanto qualche ora la settimana? Va considerato anche il fatto che sono pochi i bus di linea da e per Valbondione».

Dichiara poi preoccupata Maria Piffari: «Ho una sorella invalida, come potrà recarsi a Valbondione per usufruire dei tanti servizi che le Poste offrono e di cui ha bisogno?». Giancarlo Conti, 55 anni, gestore dell’Hotel Gioan, afferma: «Lizzola è anche un centro turistico di una certa importanza. Sono sempre molto numerosi i turisti che vi soggiornano. È impensabile che, anche per le loro esigenze, l’ufficio postale debba restare aperto per poche ore soltanto di giovedì».

Ieri mattina il sindaco di Valbondione, Duilio Albricci, era in Comune per il disbrigo delle incombenze di ogni giorno e riguardo a questo nuovo problema ha affermato: «Non appena ricevuto l’avviso mi sono immediatamente messo in contatto con la direzione delle poste di Bergamo. Mi è stato garantito che non si intende assolutamente chiudere l’Ufficio postale di Lizzola, ma che il provvedimento attuale è solo temporaneo ed è dovuto alla scarsità di personale. Si è in attesa di nuove assunzioni per cui presto si dovrebbe tornare alla precedente situazione, vale a dire all’apertura a Lizzola per tre giorni la settimana».

Ma il primo cittadino di Valbondione non si limita a questa considerazione: «Al di là del fatto che il nostro Comune ha affittato a prezzo simbolico, praticamente quasi gratuitamente i locali alle Poste, c’è una considerazione da fare. Non si può trattare la montagna come la città dove quattro palazzi fanno lo stesso numero di abitanti come Valbondione, con più borgate sparse su un vasto territorio. È la legislazione che deve cambiare e che deve tener conto, per tutti i servizi, delle peculiarità specifiche e dei bisogni di chi vive in montagna. Come Amministrazione comunale abbiamo suggerito alla Regione una serie di iniziative, che si dovrebbero inserire in una nuova legge sulla montagna, perché i servizi, tutti i servizi, siano calibrati sulle reali necessità di chi vuole continuare a vivere in montagna, presidiando anche, dal punto di vista ecologico, il territorio».

In questi giorni poi si registrano anche disagi, in alta valle Seriana, circa la distribuzione della corrispondenza. Nei paesi di Valbondione, Gandellino, Gromo e Valgoglio infatti sono presenti attualmente soltanto due portalettere su quattro. I sostituti a tempo determinato hanno subito rinunciato di fronte all’estensione del territorio da percorrere.

(16/01/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA