Ex cava Vailata: un chiaro no
Treviglio unanime contro l'eternit

I manifesti che campeggiano negli appositi spazi affissioni, a firma del gruppo consiliare di maggioranza «La città invisibile», ribadiscono ancora il «no» di Treviglio alla potenziale discarica di cemento-amianto nell'area dell'ex cava Vailata.

I manifesti che campeggiano da pochi giorni negli appositi spazi affissioni, a firma del gruppo consiliare di maggioranza «La città invisibile», ribadiscono ancora una volta il «no» di Treviglio alla potenziale discarica di cemento-amianto nell'area dell'ex cava Vailata.

Un parere espresso all'unanimità dal Consiglio comunale, centrodestra compreso, che contrasta però, come recitano i cartelloni, con il «sì della Regione» e il «nì della Provincia». Sono questi discordanti pareri che alimentano le polemiche tra le forze politiche, e il tergiversare su un argomento scottante del quale si parla da quattro anni, il tempo trascorso da quando la società «Team», proprietaria del terreno dell'ex cava Vailata, presentò al Pirellone un progetto di discarica che ora attende la valutazione di Asl e Arpa.

Il disegno della discarica era stato rivisto e adattato nel tempo, in base ai dettami tecnici della Provincia. Il parere conclusivo spetterà comunque alla Regione, che avrebbe già individuato sul territorio lombardo cinque nuove possibili aree in grado di accogliere il cemento-amianto, eliminato dai tetti di numerosi edifici: due sarebbero nel Cremonese, altrettante nel Bresciano e uno nell'ex cava Vaiata di Treviglio, dove finirebbero 350 mila cubi di materiale.

Intanto le amministrazioni dei tre Comuni interessati territorialmente dall'insediamento della tanto temuta discarica - Treviglio, Calvenzano e Casirate -, continuano la loro battaglia contro il possibile sito d'accumulo di quello che è considerato materiale pericoloso.

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