Federconsumatori e caro carburanti
«I petrolieri lucrano, noi paghiamo»

Con il caro carburanti i petrolieri lucrano, il governo latita, i gestori subiscono e i consumatori pagano. È quanto denuncia la Federconsumatori di Bergamo. Un'indagine svolta dall'associazione dei consumatori legata alla Cgil ha accertato alcune anomalie.

Con il caro carburanti i petrolieri lucrano, il governo latita, i gestori subiscono e i consumatori pagano. È quanto denuncia la Federconsumatori di Bergamo. Un'indagine svolta dall'associazione dei consumatori legata alla Cgil ha «accertato - si legge in un comunicato - che il margine entro cui i gestori possono muoversi è limitato a 0,5 cent/€/litro (mezzo centesimo) sul fai da te e di 1,2 cent/€/litro sul servito rispetto ai prezzi "consigliati” dal fornitore del carburante. La sostanza è che sia il consumatore sia il gestore sono vittime di un sistema che premia soltanto lo Stato (accise e Iva sulle accise, e i petrolieri)».

Federconsumatori Bergamo aveva svolto una verifica durata 9 settimane che aveva permesso di scoprire e denunciare «che quasi quotidianamente alle pompe di benzina si verificavano variazioni di prezzo (solitamente al rialzo) anche significative: addirittura tra punti vendita della stessa marca».

«Per questo - dice Federconsumatori - sostenemmo che, se la differenza di costo era di 9/10 centesimi di euro/ litro, il margine di guadagno doveva essere ben superiore a quanto i gestori continuamente lamentano (ossia intorno ai 3,6 centesimi/litro). Pertanto credemmo logico chiedere conto di questo caro carburante anche ai conduttori degli impianti».

«Successivamente - aggiunge - siamo venuti a conoscenza di una situazione a dir poco sconcertante». Riassumendo: quotidianamente la compagnia petrolifera indica ai gestori i prezzi consigliati per la vendita al pubblico dei singoli carburanti in funzione: delle diverse modalità di vendita, dei differenziali geografici, delle macroaree di consumo.

La compagnia «può fissare un prezzo massimo di vendita al pubblico che sarà superiore al prezzo raccomandato di almeno 0,51 centesimi di euro/litro per la modalità di vendita fai da te e di almeno 1,261 centesimi di euro/litro per la modalità servito».

«Altro aspetto interessante - dice Federconsumatori - è quello relativo ai costi praticati per il servito, il fai da te e il tanto reclamizzato iperself. In pratica lo sconto riconosciuto al fai da te e all'iperself è pagato da chi fruisce del “servito” e dai gestori».

Altre anomalie - per l'associazione - riguardano in generale tutta la rete di distribuzione: A) il consumatore non può mai sapere quale sia il prezzo consigliato; B) molti distributori vendono 3/4 tipi di carburante (oltre alla verde e al gasolio sono in commercio benzina e gasolio “speciali”), ma i prezzi esposti ed evidenziati sulla cartellonistica visibile dalla carreggiata stradale non sempre sono 4 e si evidenziano quelli dei carburanti che costano meno degli altri. Anche questo grave comportamento nei confronti del consumatore è il risultato di chiare indicazioni date ai gestori dalle compagnie.

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