Foibe, fiaccolata in Città Alta
del Comitato 10 Febbraio

Benché senza bandiere né simboli di partito, ci saranno anche il Popolo della Libertà e Giovane Italia di Bergamo alla Fiaccolata del Ricordo organizzata per domenica 6 febbraio dal Comitato 10 Febbraio in memoria dei martiri delle Foibe e dell'Esodo dall'Istriano Dalmata.

Benché senza bandiere né simboli di partito, ci saranno anche il Popolo della Libertà e Giovane Italia di Bergamo alla Fiaccolata del Ricordo organizzata per domenica 6 febbraio dal Comitato 10 Febbraio in memoria dei martiri delle Foibe e dell'Esodo dall'Istriano Dalmata.

«Il Giorno del Ricordo rappresenta un'importante occasione di riflessione sulla nostra Storia – dichiara Luca Capoferri, responsabile bergamasco del Comitato 10 Febbraio – Questo vale ancor di più nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia, che per i bergamaschi ha anche significato vivere la grande emozione della visita del Presidente della Repubblica Napolitano».

La Fiaccolata partirà da piazza Cittadella alle 17.30 e si snoderà lungo le vie principali di Città Alta per concludersi in Rocca, dove verrà reso omaggio al monumento ai Martiri delle Foibe e dell'Esodo Istriano Dalmata.

Il “Comitato 10 Febbraio” nasce in concomitanza con la prima celebrazione della “Giornata del Ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati”. Finalmente dopo troppi decenni di oblio il Parlamento italiano ha approvato la legge di istituzione della “Giornata del ricordo”, restituendo così dignità alla memoria delle migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei 350.000 connazionali costretti all'esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione dei partigiani del Maresciallo Tito e alla sistematica pulizia etnica attuata nei confronti dei cittadini italiani.

A tal proposito il “Comitato 10 febbraio” nasce per creare una sinergia tra tutti coloro i quali intendano celebrare la giornata del ricordo, sensibilizzando le migliaia di italiani che pur non avendo letto questa storia sui loro libri di testo, sono consapevoli di come un popolo che dimentica i suoi martiri non possa considerarsi tale.

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