Nuovo futuro per Sant'Agata
Si pensa a un progetto speciale

Per il recupero di Sant'Agata potrebbe esserci una soluzione, quella del progetto speciale di valorizzazione, al quale Palafrizzoni sta lavorando con una certa fretta. La prossima settimana ci sarà un incontro con i vertici regionali del Demanio.

Per il recupero di Sant'Agata potrebbe esserci una soluzione, quella del progetto speciale di valorizzazione, al quale Palafrizzoni sta lavorando con una certa fretta. La prossima settimana ci sarà un incontro con i vertici regionali del Demanio. Come noto, l'ex carcere di Città Alta non compare nella lista dei beni interessati dal federalismo demaniale, in quanto vincolato storicamente. «Ma una soluzione possibile è quella di un progetto speciale di valorizzazione» spiega Gregorio Fontana, deputato Pdl: la si evince dal «combinato disposto delle previsioni dell'articolo 112 del codice dei Beni culturali e dal 5 (comma 5) della legge sul federalismo demaniale».

In sostanza, il bene potrebbe essere ceduto al Comune (con modalità e oneri da definire), previa presentazione di un progetto di valorizzazione ad hoc. Il tempo però stringe, considerato che c'è un anno di tempo a partire dall'entrata in vigore del decreto sul federalismo demaniale, per la cronaca datato 28 maggio 2010.

C'è però chi vorrebbe vederci più chiaro, ed è la Cooperativa Città Alta, di casa a Sant'Agata e destinata in teoria (Gritti docet) al Carmine. In una lettera inviata a Palafrizzoni, il presidente Aldo Ghilardi chiede lumi sul progetto e possibilmente di condividerne i contenuti. Tra l'altro, la Cooperativa è la sola ad aver fatto qualcosa per Sant'Agata nel frattempo, rimettendo a nuovo a proprie spese i locali della ex chiesa che ospita il notissimo Circolino. Il contratto di subconcessione (Comune via Demanio) scade a fine 2011: Palafrizzoni si è già detta disponibile a rinnovarlo, ma anche su questo punto la Cooperativa chiede certezze.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 26 febbraio

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