Università, ritardi sulle tasse
fioccano le multe... e le proteste

In questi giorni gli studenti universitari di Bergamo stanno pagando la seconda rata di iscrizione all'anno accademico in corso. E qualche famiglia è rimasta a dir poco sorpresa, perché si è trovata inserita d'ufficio nella fascia di reddito più alta, mentre addirittura riteneva di aver diritto all'esenzione totale.

In questi giorni gli studenti universitari di Bergamo stanno pagando la seconda rata di iscrizione all'anno accademico in corso. E qualche famiglia è rimasta a dir poco sorpresa, perché si è trovata inserita d'ufficio nella fascia di reddito più alta, mentre addirittura riteneva di aver diritto all'esenzione totale.

Un richiesta di contributo da un migliaio di euro contro i venti euro preventivati nel budget familiare. Gli sportelli della segreteria studenti hanno avuto non pochi problemi a rispondere alle lamentele (alcune sono arrivate poi anche al giornale) degli studenti e delle famiglie.

Di tutta risposta, oltre a una seconda rata salata, si sono visti infatti comminare una bella «multa» di 150 euro perché non hanno rispettato la nuova direttiva  di consegnare la documentazione Isee/Iseeu per ottenere l'attribuzione della relativa fascia di reddito entro il 30 novembre 2010. Non avendo rispettato questa procedura sono stati inseriti automaticamente nella fascia di reddito più alta per la seconda rata (la prima è di circa 400 euro ed è invece uguale per tutti).

Il rettore Stefano Paleari aveva annunciato la novità all'inizio dell'anno accademico: una sanzione fino a 150 euro per chi ritarda nella consegna della documentazione per le pratiche d'iscrizione. Rallentare le procedure amministrative, consegnando i documenti fuori tempo massimo per una mancanza di puntualità, ha delle conseguenze sull'organizzazione a anche sui costi dell'ateneo, aveva fatto notare. Una richiesta chiara di assunzione di responsabilità in tempi in cui non ci si può certo concedere sprechi e un incentivo a far diventare il rispetto delle regole una buona abitudine. Ecco dunque che, chi non ha letto attentamente il regolamento e magari si è affidato a come si muoveva l'anno precedente, si è trovato una seconda rata automaticamente molto elevata perché corrispondente alla fascia di reddito più alta e per di più deve pagare anche la multa per non aver consegnato la documentazione Isee/Iseeu per tempo e ottenere quindi l'esenzione.

Il disagio è nato dall'elemento di novità e soprattutto da una comunicazione non proprio efficace a parere degli studenti coinvolti. L'informativa infatti non è stata inviata a casa o indicata con massima visibilità nelle sedi di ateneo ma solo online e via mail. Non tutti però consultano gli avvisi di ateneo sul sito e evidentemente in molti hanno trascurato di rileggersi (dopo il primo anno) la Guida per lo studente (sempre online) dove, per la verità, l'informazione è riportata più e più volte. Non tutto è perduto però: la multa, quella, si dovrà pagare, ma è possibile aggiornare l'Isee e quindi vedersi riassegnare la propria fascia di reddito ed eventuale esenzione entro il 31 marzo, data ultima anche per il pagamento della seconda tranche delle tasse universitarie. Oltre quella data scatterà la fascia più alta.

Elena Catalfamo

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