Per la donazione «Scegli oggi»
Così Bergamo sostiene l'Aido

«Diffondere informazioni corrette e precise che guidino il cittadino nella scelta di esprimere o meno la volontà di donare i propri organi dopo la morte». E' lo scopo della campagna «Scegli oggi» dell'Aido.

«Diffondere informazioni corrette e precise che guidino il cittadino nella delicata scelta di esprimere o meno la volontà di donare i propri organi dopo la morte». E' questo lo scopo della campagna di sensibilizzazione «Scegli oggi» organizzata dagli Ospedali Riuniti di bergamo con l'Aido provinciale e dedicata al tema della donazione. Un sostegno all'iniziative arriva dalla Giunta Provinciale che «nell'ambito delle iniziative dedicate al volontariato», su proposta dell'Assessore alle Politiche Sociali e Salute Domenico Belloli ha approvato la propria adesione al Protocollo d'Intesa per il progetto della campagna di sensibilizzazione «Scegli oggi».

Il Protocollo verrà sottoscritto nei prossimi giorni ed è stato promosso dagli Ospedali Riuniti di Bergamo e Coordinamento prelievo e trapianti d'organi e tessuti dei «Riuniti», dall'Aido, dal Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, dall'Asl della provincia di Bergamo e dalla Provincia di Bergamo.

«Il trapianto di organi - recita una nota di via Tasso - è ormai una realtà terapeutica consolidata ed efficace in grado di curare affezioni croniche irreversibili e di salvare pazienti che rischiano la morte, e considerato che il problema maggiore è rappresentato dall'opposizione della famiglia che di fronte ad un proprio defunto non è in grado di interpretarne la volontà dichiarata in vita, la Provincia lavorerà in raccordo e sinergia con gli altri Enti firmatari del Protocollo al fine di realizzare un programma di intervento che sensibilizzi il territorio rispetto alla necessità quotidiana di organi attualmente insufficienti a rispondere alle liste d'attesa».

Da parte sua, Mariangelo Cossolini, coordinatore prelievo e trapianti d'organi e tessuti dei «Riuniti», sottolinea: «Quando una persona muore e non aveva espresso in vita la scelta se donare o no gli organi, noi medici dobbiamo chiedere ai familiari di aiutarci ad interpretare la volonta' del loro caro che e' defunto, in un momento di lutto, di disperazione e con pochissimo tempo a disposizione. Scegliere in vita, esprimendo consenso o dissenso, diventa quindi un importante atto di responsabilità anche verso la propria famiglia. Se si sceglie di donare poi, non si aiuta solo chi ci sta accanto ad elaborare il lutto, ma si salva la vita ad altre persone che rischiano di morire, in attesa di un trapianto. In Italia ogni anno sono quasi 9500 le persone in lista d'attesa, a fronte dell'esecuzione di circa 3000 trapianti: 300 muoiono aspettando un organo che non arriverà mai. Scegliere e' quindi un nostro diritto, ma anche un nostro dovere. La campagna, ideata dagli Ospedali Riuniti ed Aido, e' stata condivisa dalla
"rete": Consiglio dei Sindaci, Comune, ASL e provincia di Bergamo che ringrazio per la comunione d'intenti, fondamentale per la buona riuscita del progetto».

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