Croce Rossa, politica in campo:
difendere il lavoro dei volontari

C'è grande rammarico ma anche preoccupazione da parte dei due ex presidenti della Croce Rossa Italiana di Bergamo, dopo le dimissioni dei vertici provinciali. Parliamo di Emilio Zanetti, attuale presidente di Ubi Banca, e di Zaira Cagnoni.

C'è grande rammarico ma anche preoccupazione da parte dei due ex presidenti della Croce Rossa Italiana di Bergamo, dopo le dimissioni dei vertici provinciali. Emilio Zanetti, attuale presidente di Ubi Banca, ha guidato la Cri orobica dal 1967 per circa otto anni.

«La Croce Rossa di Bergamo, per lo straordinario lavoro che svolgono migliaia di volontari e operatori, merita in primo luogo un grande rispetto, e deve essere messa in condizione di poter operare senza essere ingessata. Nel periodo in cui sono stato presidente - ricorda Zanetti -, anche in momenti di passaggi delicati, ho potuto cogliere una straordinarietà che la caratterizza».

Zaira Cagnoni, che è stata invece l'ultimo presidente prima dell'entrata in vigore del nuovo statuto, sostiene che: «Questi continui commissariamenti sono divenuti insostenibili. Quello di cui hanno bisogno i comitati provinciali, e quindi tutta la base del prezioso volontariato, è la tranquillità di poter operare con regole certe e con programmi altrettanto sicuri. Questa situazione, di fatto scarica dal centro alla periferia il caos».

Le dimissioni a catena dei vertici della Cri e quanto sta accadendo in generale in seno all'associazione di volontariato orobica è stata oggetto di diverse prese di posizione da parte dei politici bergamaschi. Il parlamentare Pd, Giovanni Sanga sostiene che: «Il mio primo pensiero va al prezioso lavoro dei volontari. Ciò che ci stiamo già apprestando a fare è una prima interrogazione sia alla Camera che al Senato. È infatti necessario ridare sovranità alla Cri, partendo dal livello centrale, sino ai vari livelli regionali».

Per la senatrice del Pdl, Alessandra Gallone: «La soluzione di quanto sta accadendo a Bergamo, partendo comunque da interventi a livello nazionale, può diventare un esempio pilota da trasferire poi su tutto il territorio italiano. Per la terra bergamasca, dov'è di fatto è nato il primo osservatorio del volontariato a livello nazionale, credo sia necessario che si possa continuare a operare con serenità e rispetto proprio nei confronti di questo straordinario mondo».

Per il parlamentare leghista Giacomo Stucchi: «La situazione di Bergamo è controversa e deve essere affrontata con delicatezza e trasparenza da parte di tutti. La stima e il buon nome della Croce Rossa e dei propri volontari deve essere infatti tutelata. La Croce Rossa deve essere ripensata con una gestione di autonomia a livello regionale».

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