Sotto la Fara il mistero delle Mura
I lavori si conclusero nel 1588

È stata un'antica targa a risolvere il mistero del completamento delle mura che racchiudono Bergamo alta. Si trova a diversi metri di altezza nel baluardo della Fara e consiste in un grande blocco di arenaria, probabilmente proveniente da una delle tante cave attivate sui colli.

È stata un'antica targa a risolvere il mistero del completamento delle mura che racchiudono Bergamo alta. Si trova a diversi metri di altezza nel baluardo della Fara e consiste in un grande blocco di arenaria, probabilmente proveniente da una delle tante cave che vennero attivate sui colli per ricavarne materiale da costruzione.

Non è facile raggiungere il luogo dove si trova. Ma chi ha occasione di osservarla ne resta affascinato. Nella pietra spiccano gli stemmi del podestà Andrea Gusso e del capitano Polo Loredano, allora rettori inviati da Venezia per governare la città e tutto il territorio bergamasco; e questo per gli studiosi era già un punto di partenza di grande interesse, ma la risposta alle loro domande è contenuta in una scritta al piede: «il qual capitano ha cinto Bergomo MDLXXXVIII», ossia nell'anno 1588. La risposta che Venezia aveva lasciato ai posteri ben incisa nel sasso.

Sul cantiere avviato nell'agosto del 1561 (questa data sì era certa) c'erano infatti montagne di documenti conservati negli archivi di Bergamo e di Venezia, ma in nessuno era indicata con precisione la fine dei lavori. O, meglio, quando la cerchia era stata saldata rendendo inviolabile la città fortezza. La risposta era ben saldata nel muro e aveva superato l'usura dei secoli. Ma la pietra rimase muta finché qualcuno non vi pose l'occhio.

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