Ha rapinato le Poste «armato» di un biglietto Condannato, ma non andrà in cella

È stato condannato a un anno e 10 mesi di reclusione, ma non andrà in cella il quarantaduenne di Costa Serina autore di una singolare rapina in ufficio postale, il 13 luglio 2004: la sua «arma» era stata un biglietto con la scritta «Sono armato, fai ciò che ti dico». L’aveva presentato all’impiegata e si era fatto così consegnare circa 3.000 euro.

Insomma, una rapina «anomala». E poi l’uomo era incensurato e, una volta catturato, ha reso piena confessione. Ha ammesso di aver compiuto una sciocchezza e successivamente si è anche reinserito nella società, trovando un lavoro. Per questo oggi il giudice dell’udienza preliminare, discutendo il rito abbreviato, ha concesso la sospensione condizionale della pena.

La rapina è avvenuta sei mesi fa, il 13 luglio, all’ufficio postale di Camerata Cornello e l’uomo è stato rintracciato e denunciato poco tempo dopo dai carabinieri della compagnia di Zogno. Il quarantaduenne si era presentato all’ufficio postale di Camerata Cornello poco prima di mezzogiorno, a volto scoperto, con un impermeabile sul braccio come a voler nascondere un’arma. In ufficio c’era solo un’impiegata, cui ha mostrato il biglietto e dalla quale si è fatto consegnare i soldi. Ma la stessa impiegata, dopo la rapina, si è ricordata di aver già visto altre volte quell’uomo nell’ufficio postale, e ai carabinieri ha fornito un’accurata descrizione che ha poi permesso di individuare e poi riconoscere il responsabile del colpo.

(21/01/2005)

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