Atb, rotte le trattative. Il prefetto accetta l’invito alla mediazione

«Auspico che al più presto si riprenda questo tavolo di trattativa, e in questo senso mi adopererò per una mediazione che approdi a un accordo nell’interesse della città». Il prefetto di Bergamo, Cono Federico, ha risposto subito all’appello lanciato nel primo pomeriggio dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che chiedevano proprio di convocare una riunione con l’Atb e con il Comune per cercare una mediazione che consenta il ripristino della trattativa.

I sindacati confederali avevano inviato al prefetto un fax per annunciare l’avvio delle procedure per la proclamazione di uno sciopero che comunque, almeno per quanto riguarda Cisl, Cgil e Uil, dovrebbe rispettare le regole e quindi avvenire non prima di una decina di giorni.

Nel corso di una conferenza stampa i segretari provinciali delle tre sindacati hanno confermato che i lavoratori dell’Atb sono «rammaricati e arrabbiati» per non avere trovato «la minima apertura da parte dell’azienda».

L’Atb, secondo i sindacati, non ha formulato alcuna controproposta sostenendo solo che le richieste del personale non sono compatibili con il bilancio aziendale.

In attesa dell’intervento concreto del prefetto, la parola passa adesso alle assemblee dei lavoratori che si svolgeranno domani dalle 10 alle 11 e dalle 15 alle 16.

Ecco cosa chiedono i dipendenti dell’Atb e cosa ha risposto l’azienda

Due le richieste dei sindacati. La prima: un riconoscimento una tantum di oltre 600 euro (43 euro per 14 mensilità), a copertura di tutto il 2004. La seconda: consolidare a partire dal 2005 un aumento nelle buste paga.

Richieste che secondo il presidente dell’Atb Giorgio Paglia sarebbero pari al doppio di quelle presentate in altre città lombarde. «Ho fatto presente ai sindacati che simili richieste (oltre 600 euro) porterebbero in perdita, per la prima volta, il bilancio dell’azienda»

(22/01/2004)

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