Filago, centrale nel mirino dell’ecoterrorismo

Filago, centrale nel mirino dell’ecoterrorismoOrdigno danneggia l’impianto Enel: «Siamo contro gli organismi geneticamente modificati»

Ecoterroristi in azione, nella notte tra giovedì e venerdì, alla centrale Enel di Marne di Filago. Un ordigno rudimentale è esploso, danneggiando un trasformatore che fornisce energia elettrica a nove comuni della zona: la corrente è stata subito ripristinata. Rinvenute anche delle taniche piene di benzina e un volantino contro gli organismi geneticamente modificati, oltre a una scritta che attacca la vicina Bayer, che si difende: «Mai prodotti ogm».

Gli investigatori hanno rinvenuto vicino al trasformatore frammenti di un tubo metallico e della polvere da sparo. Sugli autori del gesto, che non è stato rivendicato, gli investigatori non hanno dubbi: si tratterebbe di un gruppo di ecoterroristi che avrebbero preso di mira la centrale Enel forse per colpire indirettamente il vicino stabilimento della Bayer, peraltro non è alimentato dall’impianto.

Secondo i carabinieri di Treviglio – che coordinano l’indagine disposta dal pubblico ministero Paolo Salvatore – gli autori del gesto avrebbero acceso i fiammiferi per appiccare il fuoco, ma l’incendio non sarebbe divampato, forse per l’umidità della notte. Altrimenti il rogo avrebbe potuto danneggiare i cavi sotterranei e far restare senza corrente la centrale di Marne. L’ipotesi maggiormente considerata è però che i sabotatori abbiano lasciato tutto in bella mostra a scopo dimostrativo.

Taniche, diavoline e fiammiferi vengono trovati sulle grate a livello del terreno, sotto le quali passano i cavi che alimentano la centrale, che trasforma l’energia elettrica da alta (130 mila volt) a media tensione (15 mila volt) per poi farla arrivare – attraverso linee interrate o tralicci – alle cabine secondarie e, da lì, alle case dei comuni di Brembate, Capriate, Canonica, Pontirolo, Osio Sopra, Osio Sotto, Madone, Boltiere e Bottanuco, per un totale di 49.162 cittadini. Sotto il trasformatore principale i carabinieri trovano i resti di un ordigno rudimentale: dalla ricostruzione emerge che, ad esplodere, è stato un tubo metallico riempito con polvere da sparo, dotato di miccia. Un piccolo scoppio, che ha danneggiato solo in parte il trasformatore: l’impianto di sicurezza ha subito attivato un dispositivo che consente di raccogliere in una vasca interrata – in caso di malfunzionamento – l’olio usato per il funzionamento dell’apparecchio, scongiurando il rischio di un incendio. Il danno economico si aggirerebbe attorno ai 50 mila euro.

Dal canto suo la Bayer – che peraltro riceve energia elettrica direttamente ad alta tensione, senza passare dalla centrale di Marne – si dice dispiaciuta dell’accaduto: «Siamo sorpresi dell’episodio – dichiara il portavoce Daniele Rosa – anche perché in Italia la nostra azienda non produce, non commercializza e tantomeno finanzia ricerche o sperimentazioni legate agli organismi geneticamente modificati. Da sempre la sede di Filago si occupa di prodotti legati all’agricoltura tradizionale».

(22/11/03)

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