Madone, è morto il giovane ustionato

È morto all’alba di oggi Daniele Bonacina, il giovane di Madone rimasto ustionato ieri nel tragico rogo alla LC, la ditta specializzata nell’assemblaggio di regali promozionali andata distrutta per l’esplosione di una stufetta a gas. Figlio del titolare della ditta - anche lui rimasto ustionato nel tentativo di salvare il giovane - Daniele Bonacina aveva 24 anni. In condizioni particolarmente critiche, con ustioni di terzo grado su gran parte del corpo, era stato ricoverato nel reparto di rianimazione degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove purtroppo si è spento alle 5 di questa mattina.

L’esplosione avvenuta ieri intorno alle 13.30, aveva causato altri cinque feriti, fra i quali il padre del ragazzo, e aveva costretto a dichiarare inagibili due appartamenti e il laboratorio dove si è verificato lo scoppio.

Secondo quanto ricostruito dai vigili de fuoco di Bergamo e Zogno, intervenuti con cinque mezzi appena è scattato l’allarme, lo scoppio sarebbe stato causato da una stufetta a gas: probabilmente per un malfunzionamento il gas si è incendiato, provocando l’esplosione della bombola alla quale la stufetta era collegata.

Un boato, e all’interno del laboratorio è stato l’inferno: la bombola della stufetta èesplosa, rompendo anche una bombola di gpl che si trovava vicina (trovata tagliata), poi è volata all’esterno. Delle persone che stavano lavorando in quel momento nel laboratorio, tre erano riuscite a scappare fuori: non ce l’aveva fatta Daniele Bonacina, e in suo soccorso si era precipitato il padre, che era riuscito a trascinarlo all’esterno

Gli altri feriti - fra loro anche un passante che è entrato per aiutare i dipendenti ad uscire - erano invece stati trasportati al Policlinico di Ponte San Pietro, in condizioni non preoccupanti.

Sul posto erano accorse le pattuglie della polizia locale dell’Isola, i carabinieri di Brembate, Capriate e Urgnano, i tecnici dell’Asl e dell’Arpa. A questi ultimi era stato affidato il compito di eseguire un esame dei fumi sprigionatisi dopo l’esplosione: era stata trovata presenza di acido cianidrico, sprigionato dalla combustione del nylon, e per questo la strada è stata chiusa al traffico.

Il fuoco ha danneggiato le solette del laboratorio, e per questo motivo sono stati dichiarati inagibili i due appartamenti che si trovano al piano superiore, oltre ovviamente al laboratorio della LC.

(fotografie Magni)

(23/01/2004)

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