Immigrazione a Bergamo
Crescono gli indiani e i pakistaniSempre più donne ucraine

A Bergamo il 10 per cento degli abitanti è straniero. Gli indiani, i pakistani, i rumeni e gli ucraini sono i gruppi etnici che più di tutti sono cresciuti negli ultimi anni. A recuperare queste informazioni è la Provincia di Bergamo che ha presentato il rapporto sull’immigrazione e il territorio, indagine conoscitiva che via Tasso esegue per comprendere a pieno il fenomeno dell’immigrazione e il suo sviluppo. «Si tratta di un tema di grande difficoltà – ha esordito nel suo saluto il Presidente della Provincia Valerio Bettoni –: abbiamo cercato e ci sforziamo di capire e di fornire risposte. Occorre capacità di analisi e di risposte, anche perché l’integrazione non è qualcosa di astratto ma è un banco di prova quotidiano. Questa è una provincia che non sta ferma e anche in tempi di crisi ha il segno più che continua a connotare l’andamento dell’economia e dell’occupazione. La gente va dove trova lavoro. Non servono i muri, ma occorre costruire ponti: lavorando – ha sottolineato – con i piedi per terra». L’analisi ha puntato l’attenzione sulla consistenza numerica e sull’insediamento degli immigrati; sull’inserimento nel mercato del lavoro e sul ricongiungimento delle famiglie. Tra i dati salienti il fatto che l’immigrazione ucraina è soprattutto al femminile oppure che a Zingonia c’è una notevole concentrazione di immigrati provenienti dal Senegal, dal Pachistan e dall’India. «Si tratta di una città inventata - commenta il sociologo Eugenio Torrese -, che ha vissuto due fenomeni ravvicinati, dapprima l’immigrazione dal sud dell’Italia, poi dall’estero. Una condizione di base per avere sviluppi positivi nell’integrazione è che i dipendenti diventi anche attori, perché i contesti territoriali fanno la differenza e quelli del Nord Italia la esercitano ancora di più. Negli spostamenti delle persone si forma puntualmente l’associazionismo, che è una risposta a molte esigenze: di sicurezza, di identità, di solidarietà». Dati di rilievo sono quelli collegati alla presenza indiana sul territorio locale. Secondo quanto raccolto dall’Osservatorio, al 31 dicembre 2006 risultano residenti (regolari) in provincia di Bergamo 4.709 indiani, con un aumento del 126% rispetto al dato di tre anni prima, del 14% analizzando la variazione al 31/12/2007 quando ne sono stati censiti 5.544. Il 66% è di sesso maschile; la loro distribuzione si concentra principalmente nella zona della Val Cavallina e nella Bassa bergamasca. La loro presenza è legata anche all’esistenza di aziende agricole e ortofrutticole. Anche l’immigrazione pakistana è in forte crescita: il gruppo etnico si colloca all’8° posto nella graduatoria degli stranieri presenti nella Bergamasca, l’1% rispetto al 2006. I suoi immigrati sono per la maggior parte maschi, con un grado di scolarizzazione medio- alto. Solitamente vengono impiegati nel settore agricolo, nelle industrie tessili e meccaniche e nel commercio. La quota di irregolari è stimata intorno al 14%. In provincia i pakistani sono dislocati soprattutto nelle aree industriali con concentrazioni forti nel polo di Zingonia. I pakistani emigrano principalmente per scelta della famiglia, mossi da ragioni economiche e dalla prospettiva di un miglioramento della qualità della vita. Con il passare del tempo il loro progetto migratorio può cambiare in base alla loro nuova situazione sociale ed economica.Sempre forte anche la presenza dei rumeni. In base ai dati del Ministero dell’Interno elaborati dall’Istat al 1° gennaio 2007 la Romania è la seconda nazionalità presente in Italia, prima se si considera solo il numero di donne, e a Bergamo i rumeni rappresentano il 7,8% degli stranieri; la quota di sesso maschile è del 53,1%. Il settore che assorbe il maggior numero di immigrati rumeni è quello edile per gli uomini mentre le donne si occupano della cura della persona lavorando come assistenti familiari. Per quanto riguarda l’immigrazione ucraina, invece, i residenti in provincia al 31 dicembre 2006 sono 2.161, in grande maggioranza (l’80%) donne. La componente irregolare è stimata intorno al 25%. Rispetto all’età anagrafica si nota una elevata presenza di donne «mature», con un’età che va anche oltre i 45 anni. La maggiore presenza femminile è spiegata in alcune interviste con la facilità per le donne a trovare lavoro come badante, baby-sitter o domestica.«Bergamo è terra di accoglienza ed è anche terra di cuore - commenta Bettoni -. Abbiamo provato sulla nostra pelle il significato dell’emigrazione in cerca di lavoro, ne conosciamo le sofferenze. L’accoglienza di chi arriva implica anche una parallela accettazione delle regole e il loro rispetto».(22/09/2008)

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