Case Aler in via Carnovali
Ci risiamo: ancora uno stop

Qualcuno l'ha soprannominata «la casa dei piccioni». Perché da otto anni ci abitano solo i volatili. Lo scheletro dei 90 alloggi Aler di via Carnovali-Carpinoni sembra un enorme monolite (in tre blocchi) di pan di spagna grigio, pronto a sbriciolarsi.

Qualcuno l'ha soprannominata «la casa dei piccioni». Perché da otto anni ci abitano solo i volatili. Lo scheletro dei 90 alloggi Aler di via Carnovali-Carpinoni sembra un enorme monolite (in tre blocchi) di pan di spagna grigio, pronto a sbriciolarsi da un momento all'altro.

Un quartiere fantasma che suona come uno schiaffo urbanistico, oltre che sociale: con la fame di tetto che c'è, qui non si muove gru almeno dal 2005, con un cantiere avviato nel 2003, interrotto più volte e ora ancora bloccato. Un susseguirsi di annunci e smentite (si parte, anzi no), e, novità degli ultimi giorni, l'ennesima batosta.

«Non siamo in grado di dire quando i lavori potranno ricominciare», ammette Bruno Marzia, direttore dell'Aler di Bergamo. Colpa del meccanismo di assegnazione. Dopo il fallimento delle imprese dei primi due appalti, l'estate scorsa si arriva, finalmente, alla gara che potrebbe rimettere in moto il tutto.

Ci si imbatte in un ennesimo intoppo tecnico-burocratico - la piattaforma informatica della Regione per questo tipo di bando s'impalla, per cui si slitta da giugno a luglio -, ma le cose sembrano procedere. Poi, però, notizia fresca fresca, la doccia fredda.

Dal recente esame delle offerte, risulta un'impresa vincitrice, ma si è presentata con uno sconto troppo alto (supera il 50%, su una base d'asta nel frattempo lievitata dai 6.773.922 iniziali a 7.800.000 euro) per non insospettire e indurre a tutte le verifiche del caso. L'obiettivo è scongiurare anomalie che porterebbero a ulteriori contenziosi e quindi ritardi. Una bella gatta da pelare per l'Aler, che si trova alle prese con una vera e propria impasse.

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