Anno del disabile: i pensionati della Uil denunciano le barriere archittetoniche cittadine

Un mese di tempo per monitorare l’80 per cento degli edifici pubblici e privati di Bergamo e verificare la presenza di barriere architettoniche. E’ questo il progetto «Città senza barriere» che il sindacato dei pensionati Uil e l’associazione diritti per gli anziani (Ada) ha realizzato in occasione dell’anno europeo del disabile.

«La nostra è stata un’azione di sensibilizzazione e informazione volta a superare i pregiudizi e le umiliazioni che i disabili devono molto spesso subire - spiega Roberto Prometti, segretario provinciale della Uil -, considerando soprattutto che il 60 per cento dei disabili sono pensionati, la categoria che rappresentiamo». L’attento monitoraggio degli edifici della città ha evidenziato, ancora una volta, le numerose barriere architettoniche presenti in città. Per fare qualche esempio, su 28 scuole visitate dai rappresentanti della Uilp e dell’Ada, 18 presentano ancora problemi d’accesso ai disabili; per quanto riguarda le banche, 48 su 73 sono inaccessibili. Stessa situazione per ristoranti, tavole calde, pizzerie e paninoteche: delle 93 monitorate, 44 sono impraticabili mentre 16 non rispondono completamente ai requisiti di accesso per i disabili.

Le barriere architettoniche non finiscono qui: di 32 farmacie visitate in città, 12 sono inaccessibili e 5 presentano difficoltà di mobilità. Stessa situazione per gli uffici postali: 6 su 8 non favoriscono l’ingresso ai disabili, così come il Tribunale, la Stazione dei treni e il cimitero, impraticabile a causa della sua pavimentazione in ghiaia.

La ricerca vuole essere allora uno stimolo per le amministrazioni locali ad intervenire sul territorio: «Invieremo i dati alle istituzioni della città - spiega Primo Colombi, presidente della Uilp - e proseguiremo la ricerca in città, estendendola anche ai 15 principali comuni della provincia bergamasca, in collaborazione con la nostra organizzazione regionale che ha promosso l’iniziativa in tutti i capoluoghi lombardi».

(24/09/2003)

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