Bilancio della Regione, il Pd:
scuola, cultura e sport a secco

Scuola, cultura e sport a secco. La denuncia arriva dal Pd: è stato chiaro - si legge in un comunicato - ai consiglieri regionali del Pd che per questi settori la legge finanziaria 2012 e il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2012  hanno lasciato le briciole.

Scuola, cultura e sport a secco. È stato chiaro ai consiglieri regionali del Pd che per questi settori la legge finanziaria 2012 e il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2012 – presentati martedì, in VII Commissione consiliare, alla presenza dell'assessore regionale allo Sport, Monica Rizzi –, hanno lasciato le briciole.

«Il bilancio presentato è di sole spese obbligatorie – commenta amaramente il consigliere Pd Mario Barboni –. E' in crisi l'intera programmazione per i settori formazione, istruzione, cultura e sport. Questo si ripercuote con violenza sulle realtà territoriali e sulla loro sostenibilità, come nel caso delle associazioni sportive. Lo stesso assessore ha affermato che lo sport lombardo subirà un contraccolpo mortale con una manovra regionale così impostata, se non verranno reintegrati i fondi almeno pari allo scorso anno. Inoltre, la variabile tempo è fondamentale per chi opera sul territorio, perché avere la consapevolezza di risorse da gestire può essere un elemento di programmazione e sviluppo»

«Averli in ritardo e con incertezza blocca interamente il sistema di programmazione per comuni, enti e associazioni».

E proprio nel giorno in cui si scopre che intere poste di bilancio rimarranno all'asciutto, «la Lega si sveglia e si accorge che Dote scuola rischia di essere usata per fare la spesa, anziché per sostenere i ragazzi nel loro percorso didattico – fa notare il consigliere Pd –. Salutiamo con stupore l'attenzione tardiva del Carroccio verso i possibili abusi di questo strumento regionale per il diritto allo studio».

Infine, secondo Barboni, la ciliegina sulla povera torta di Regione Lombardia: «Come se non bastasse, nel bilancio di previsione sono scomparsi i fondi per le materne paritarie e per il diritto allo studio».

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