Scompenso cardiaco: con la chirurgia
salvati tre anziani in un giorno ai Riuniti

In un solo giorno, prima di Natale, agli Ospedali Riuniti di Bergamo sono stati salvati tre anziani, con diverse tecniche chirurgiche, affetti da gravissime forme di scompenso cardiaco, e per i quali non esistevano le possibilità di un trapianto di cuore.

In un solo giorno, prima di Natale, agli Ospedali Riuniti di Bergamo sono stati salvati tre anziani, con diverse tecniche chirurgiche, affetti da gravissime forme di scompenso cardiaco, e per i quali non esistevano le possibilità di un trapianto di cuore.

Gli interventi sono frutto di anni di lunghissima di ricerca in cardiochirurgia e sul cuore artificiale in alternativa al trapianto, alla quale da tempo i Riuniti si stanno dedicando proprio perché da almeno vent'anni la disponibilità di questi organi scende del 5% ogni 12 mesi.

«Vedere che questi tre pazienti, destinati a pochi mesi di vita anche perché avevano controindicazioni al trapianto vista l'età, hanno superato brillantemente gli interventi ci riempie di gioia e soddisfazione - evidenzia Paolo Ferrazzi, direttore del Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia -. Non va dimenticato che anche in questi tempi di crisi, l'Azienda e la Regione offrono ai cittadini la possibilità di usufruire di queste importanti, anche economicamente, occasioni terapeutiche».

«E non è un caso che questo avvenga proprio ai Riuniti, l'unico ospedale in Italia per la cura chirurgica dello scompenso cardiaco. Su questo ci stiamo concentrando da tempo: rispetto agli anni Ottanta, quando si effettuavano in media 40 trapianti di cuore l'anno, compresi quelli pediatrici, oggi la media, allineata a quella europea, è di una ventina. Diminuiscono gli organi disponibili, ma a chi soffre di scompenso cardiaco grave vanno offerte altre chance».

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