Operaio senegalese muore infilzato scavalcando una cancellata

Ha trovato il portone aperto, ma il cancello interno chiuso e per non svegliare l’amico che lo ospitava e farsi aprire, ha cercato di scavalcarlo, morendo trafitto all’inguine da uno dei puntali in ferro che decorano la barriera.

E’ successo intorno alle 2.30 della scorsa notte a Babacar Dieng, operaio senagalese di 40 anni con regolare permesso di soggiorno in Italia. L’uomo abitava ad Alzano da tempo e la sua residenza ufficiale era in via Roma 25 dove condivideva un appartamento con altri senegalesi.

Quando tornava a casa a tarda ora, il suo posto letto veniva molto spesso occupato da altri connazionali e lui, per non restare all’addiaccio, trovava ospitalità da un conoscente, Antonio Gambera, domiciliato al civico 28 di via Mazzini, sempre ad Alzano.

Ed è successo così anche ieri sera quando il senegalese, che aveva trascorso la notte in giro per il paese forse bevendo qualche bicchiere di vino, si è diretto dall’amico. Per non svegliarlo, l’operaio si è arrampicato sul cancello e mentre stava scavalcando la parte superiore, è scivolato infilzandosi all’inguine con uno dei puntali in ferro che decorano la barriera.

Nonostante la ferita, l’extracomunitario è riuscito a scendere a terra dove si è accasciato: soccorso dagli inquilini dello stabile, l’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Alzano e successivamente ai Riuniti di Bergamo dove è morto per le gravi lezioni interne riportate.

(25/11/2002)
Su L’Eco di Bergamo del 26/11/2002

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